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Honda: «Poca pazienza, troppe rivoluzioni»

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Stoccata pure a Galliani: «Era un grande, ma dimentichi il passato»

Keisuke Honda è uno che parla chiaro, schietto fino all’eccesso: il fantasista del Milan, arrivato circa due anni fa con l’aura di predestinato, in questa stagione non ha soddisfatto di molto le attese (infatti c’è chi dice sia sul mercato, se non quello di gennaio, il prossimo), ma a parole ha spesso lanciato sassate degne di nota. Come quando disse, pochi mesi fa, che il Milan non aveva abbastanza soldi da spendere e che di conseguenza avrebbe dovuto abbassare le proprie pretese. O come quando, in un’intervista in Giappone, disse che ciò che manca ai rossoneri è la pazienza: troppi cambi, troppa emotività. «Al Milan manca la pazienza di lavorare, come del resto in tutta Italia. Ogni volta che si gioca una partita non si può pensare di fare una rivoluzione se le cose sono andate male, così non si arriverà mai a nulla – ha ribadito oggi il giocatore nipponico nel corso di una intervista –Silvio Berlusconi ci sprona, ma ha argomenti diversi dall’allenatore. Per tornare forti dobbiamo avere tutti unità e mentalità condivisa, dal presidente all’allenatore fino ai giocatori e tifosi»

MILAN, HONDA: «GALLIANI DIMENTICHI IL PASSATO» – Ma non è finita qui, Honda ne ha pure per uno dei responsabili della situazione attuale, Adriano Galliani: «Il lavoro di Galliani è difficile, vuole tornare ad essere un grande dirigente, ma bisogna guardare avanti e lasciarsi il passato alle spalle». Al Corriere dello Sport, ovviamente, Keisuke ha parlato anche del derby, ormai alle porte: «Il derby lo vinciamo noi per 1 – 0, segnerà Carlos Bacca. Dobbiamo vincere per forza, non stiamo giocando bene ma abbiamo l’opportunità di risalire in classifica. Obiettivo Champions? È dura, ci sono molti punti di distacco, ma questo non è il momento di abbandonare i sogni. Poi neanche l’Inter gioca così bene». Del resto la stessa Barbara Berlusconi aveva ridotto l’obiettivo stagionale all’Europa League

«NON VOGLIO ANDARMENE» – Già in passato Honda aveva detto di non avere intenzione di andare via da Milano, a meno che non fosse stata la società a cederlo: «I tifosi del Milan non sono molto contenti delle mie prestazioni. Ho un anno e mezzo di contratto, non so cosa succederà in futuro ma voglio onorarlo al meglio. Non ho mai chiesto di andare via dal Milan. Il mio ruolo in campo? Ho sempre giocato trequartista centrale, da quando sono qui sempre da esterno. Anche se non ho le caratteristiche ideali per farlo». Curiosità finale: Honda ha comprato un club austriaco di serie inferiore, l’Horn, di cui è anche presidente, ed ha già tesserato cinque giocatori giapponesi. Semmai le cose dovessero andar male… 

«NON ABBIAMO UNO STILE DI GIOCO» – Honda ha parlato anche a La Repubblica, tra le altre cose, sottolineando più o meno gli stessi concetti. A chi gli chiede cosa pensa del presidente Berlusconi che cerca uno stile gioco basato sul predominio tattico, risponde: «Forse dovremmo accontentarlo, ma se domandiamo qual era lo stile di gioco del grande Milan di Carlo Ancelotti, non tutti diranno la stessa cosa. Io lo guardavo in tv da piccolo: per me vinceva in contropiede». Sinisa Mihajlovic però non ha fatto granché finora, almeno secondo il giapponese: «Non abbiamo uno stile preciso, ma lo dobbiamo trovare confrontantoci tra di noi»