Perché il Milan può spendere tanto: all'orizzonte ci sono due incognite - Calcio News 24
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2017

Perché il Milan può spendere tanto: all’orizzonte ci sono due incognite

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Perché il Milan può spendere così tanto sul calciomercato? I rossoneri nelle mani del Fondo Elliot, ma i cinesi possono restituire i soldi ottenuti in prestito. Nel caso non ci riuscissero, ci sono due possibilità

La domanda è sorta spontanea a molti e merita una risposta: come fa il Milan a spendere tanto? La questione non è di lana caprina, perché alla base dello scontro nato ieri tra il presidente della Roma James Pallotta (che alla fine si è dovuto scusare. Leggi anche: Roma, Pallotta si scusa con Fassone) e l’amministratore delegato rossonero Marco Fassone. Di base quella del Milan è una scommessa: spendere tanto per poi guadagnare altrettanto. L’indebitamento di fondo della società rossonera e dei nuovi padroni cinesi, come ben spiegato anche dallo stesso a. d., non è assolutamente alto, ma andrà tenuto comunque sotto controllo. I cinesi, come noto, hanno ottenuto un prestito da 320 milioni di euro dal Fondo Elliot per poter acquisire il Milan (valore totale 740 milioni di euro), poi hanno speso sin qui circa 240 milioni di euro per tutti i rinforzi di calciomercato.

Va specificato in verità a questo punto come l’impatto sui bilanci degli acquisti provenienti dall’Italia sia minore rispetto a quanto scritto: i giocatori provenienti dalla Serie A possono essere pagati in tre anni. Per questo, ad esempio, se il Milan spendesse 70 milioni di euro per Andrea Belotti dal Torino, potrebbe spenderne soltanto 50 spalmando bene le spese.

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Milan, ci sono due incognite per i cinesi

Adesso il problema sarà rientrare rispetto al prestito di Elliot. Per questo motivo ai rossoneri serve liquidità immediata. Prima di tutto per poter arrivare almeno ad un altro acquisto importante (Fassone sta pensando di negoziare un nuovo credito con Goldman Sachs, riporta stamane La Repubblica). Poi, appunto, per cominciare a mettere introiti in cassa. Il presidente Yonghong Lì per questo potrebbe decidere di far quotare il Milan alla Borsa di Hong Kong, poi dovrà essere la squadra a fare il resto qualificandosi per la prossima Champions League e mettendo in cassa i 30-40 milioni di introiti televisivi che sarebbero vitali per cominciare restituire il prestito. Qualora i cinesi non dovessero riuscirci, venendo meno alle rate stabilite, sarebbero costretti a cedere la società ad Elliot. Gli azionisti cinesi hanno impegnato, per prendere il Milan, le loro stesse azioni rossonere.

Ci sono a questo punto due incognite. Essendo un fondo di investimento Elliot difficilmente lascerebbe fallire il Milan, ma potrebbe rivenderlo ad altri acquirenti per fare cassa. A chi? Difficile prevederlo. L’altra possibilità è che invece i cinesi, al di là della qualificazione in Champions, riescano a sbloccare una certa quantità di fondi bloccati al momento dalla burocrazia cinese in patria arrivando così a restituire il prestito. Bisognerebbe però capire se è come questo eventuale limite di investimenti all’estero stabilito dal governo di Pechino potrebbe venire meno e se, soprattutto, i fondi ci sono.

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