2016
Raiola avvisa il Milan: «Donnarumma va in vetrina»
Mino Raiola avvisa il Milan su Donnarumma con un messaggio criptico, poi parla degli altri suoi assistiti: «Con Balotelli ho commesso un errore enorme, Lukaku in Italia non se lo può permettere nessuno. Pogba…»
Proprio nel giorno in cui si inizia a parlare del rinnovo di Gianluigi Donnarumma con il Milan, il procuratore del giovane portiere rossonero Mino Raiola alza il tiro ed avverte i rossoneri con un messaggio tutto da interpretare, ma di certo non rassicurante: «Gigio è un gioiello e come tutti i gioielli merita la vetrina, se no che gioielli è?», le parole di Raiola a RAI Sport. Un modo come un altro per dire, magari, che l’estremo difensore è sul mercato?
RAIOLA: «CON BALOTELLI HO COMMESSO UN GROSSO ERRORE, LUKAKU…» – Parlando invece di altri assistiti… Su Mario Balotelli, ora al Nizza: «Non avrei mai dovuto portarlo via dal Manchester City per farlo tornare al Milan, è stato il mio errore più grande: dovevo essere duro, invece sono stato morbido – spiega Raiola – . La priorità di Mario deve essere il calcio, non una fidanzata o una moglie. Deve lavorare duro per undici o dodici anni e poi godersi i frutti quando finirà. Purtroppo lui non ha la concentrazione che per esempio aveva Pavel Nedved e se ti fai una cattiva reputazione tutto diventa più duro. Jurgen Klopp al Liverpool non può dire di averlo trattato umanamente: va bene se lo vuoi vendere, ma fin quando è un tuo giocatore devi trattarlo con rispetto». Su Romelu Lukaku, ora all’Everton: «Nessuno se lo può permettere in Italia: c’erano stati contatti con la Juventus, ma realisticamente se lo possono permettere solo club come Paris Saint-Germain, Bayern Monaco, Real Madrid e Barcellona. Per ora resta all’Everton». Chiosa su Paul Pogba, passato dalla Juve al Manchester United in estate: «Io dico sempre ai miei giocatori di andare dove sono più utili. Il Manchester United trattava Pogba da due anni, da quando portai lì Romero. Paul mi ha detto che lo United era nel suo cuore e José Mourinho lo voleva già al Chelsea. Per lui sarebbe stato più facile andare al Real, ma voleva una sfida».