2016

Tare: «Candreva e Biglia via? Vedremo»

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E rivela: «No ad una proposta importante per vincere qui»

La Lazio non può finire ora sotto processo: c’è una stagione in buona parte ancora da giocare e un obiettivo importante come l’Europa League in ballo. «E’ prematuro», tuona il direttore sportivo Igli Tare, che ai microfoni del Corriere dello Sport ha parlato del progetto biancoceleste: «Sono ancora più convinto adesso del progetto. Volendo dare la priorità al gruppo che aveva raggiunto il terzo posto, abbiamo pensato di aggiungere dei giocatori giovani e da crescere in un contesto importante come il nostro. La società ha un obbligo, quello della gestione sana e questa linea è stata mantenuta per dare un ordine: raggiungere degli obiettivi progettando prima tutto quello che poi è successo. Quello che abbiamo raggiunto e tradotto in termini di trofei e finali, parlo della prima squadra e della Primavera, sta sulle tabelle. Ho visto i movimenti di altre società. E’ successo alla Juve, alla Roma, all’Inter e al Napoli. Sì, potrebbe essere stato un errore non aver venduto nessuno, ma io dico anche che l’idea di rifiutare 50 milioni per Felipe è perché volevamo fortemente dare continuità a questo progetto».

PROGETTO – Un altro tema delicato in casa Lazio è quello relativo ai tifosi, che avrebbero colto la vicenda Koulibaly come occasione per contestare il presidente Claudio Lotito: «Non lo so spiegare. Ho accettato la squalifica. Era giusta. Quello che è successo allo stadio Olimpico, anche se fosse stato fatto contro Lotito, è sbagliato. Si è parlato di nuovo dei laziali come di una tifoseria razzista. Invece non è vero. Speriamo di ritrovare presto i nostri tifosi allo stadio attraverso una soluzione condivisa». Si parla poi di obiettivi e della voglia della Lazio di arrivare a lottare stabilmente tra le prime tre: «Sì, la possibilità c’è. L’anno scorso l’abbiamo dimostrato puntando su idee chiare e su un progetto chiaro. E’ vero che il fatturato conta molto, ma conta anche la convinzione di essere sulla strada giusta, pure nei momenti in cui i risultati non arrivano. Il Napoli di qualche anno fa è un buon esempio anche per me».

BILANCI – I prossimi quattro mesi non saranno determinanti per il futuro di Stefano Pioli: «Perché ha un contratto in essere. Lui ha fatto un buon lavoro, penso lo possa migliorare ancora», ha spiegato Tare, che poi ha parlato di Keita: «Questo è il primo anno, da quando lo conosco, che si sta comportando da giocatore vero, sia per quanto riguarda gli allenamenti, sia per il rendimento in partita. Se mantiene questo tipo di atteggiamento, potrà fare una carriera importante». Tocca poi a Felipe Anderson: «Deve capire che a volte le aspettative sui giocatori sono maggiori di quanto gli stessi giocatori possono sostenere. Felipe deve essere in grado di imparare, di superare le contromisure degli avversari, per migliorare ancora il suo rendimento». E a Morrison: «E’ un giocatore di talento, quello per cui vale la pena di pagare il biglietto. Viene descritto come un bad boy, in verità non lo è, solo che va costruito completamente il suo approccio alla realtà italiana». Il dirigente della Lazio parla poi del futuro di Antonio Candreva e Lucas Biglia, che hanno dato la sensazione di poter andare via perché pensano di non poter vincere nella Lazio: «Ho sempre pensato che loro siano due giocatori molto importanti. Non penso che abbiano l’idea di voler andare via. Non credo ci saranno dei problemi nel caso abbiano un desiderio di andare via dalla Lazio, dico che per lasciare qualcosa di importante, devi avere qualcosa di veramente importante».

PROSPETTIVE E MANOVRE – L’arrivo di un forte centravanti resta una priorità per la Lazio in vista della prossima stagione, ma Tare preferisce non sbilanciarsi: «Al momento opportuno vedremo. Ho le idee chiare su cosa fare prossimamente, devo avere risposte nei prossimi mesi. Saranno importanti anche per le decisioni da prendere. Compriamo solo stranieri? Io rapporti in Italia ce li ho con tutti i direttori sportivi di tutte le squadre di serie A e B. Io ci tengo agli italiani e sono molto felice del nuovo contratto di Cataldi, ci tengo che ragazzi usciti dal nostro vivaio possano diventare simboli di una generazione. Mi aspetto che qualcuno di loro faccia il salto di qualità per meritare di tornare alla Lazio e poi giocare con la prima squadra. Cataldi è la prova di quanto dico». Infine, sul suo futuro: «Ho prolungato poco tempo fa il mio contratto per altre tre stagioni. Ho avuto la possibilità di andare altrove, anche in club più importante della Lazio a livello di nome. Non ho fatto quel passo perché qui abbiamo costruito qualcosa di importante e voglio raggiungere obiettivi importanti».

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