2016

Pogba: «Juventus, voglio vincere tutto»

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E sul futuro: «Non posso svegliarmi la mattina e andare in Inghilterra…»

Paul Pogba vuole diventare una leggenda del calcio, superare Pelé e Maradona. Non si sente arrogante il centrocampista della Juventus: «Io non dico che sono il più forte, ma che voglio esserlo. Ho un problema: odio perdere. E poi mi piace essere originale, voglio fare quello che nessuno ha fatto mai. Io lavoro tanto perché voglio diventare perfetto e perché quando vinco sono felice», ha dichiarato il calciatore francese, che in patria non è tra i calciatori più amati: «Non lavoro per essere il più amato, ma il migliore. Sono orgoglioso, ma non geloso né invidioso: se Lloris è il più amato, sono felice per lui». Non è sempre stato, però, ai suoi livelli Pogba in questa stagione, lo ammette a La Repubblica: «Ma nemmeno la squadra lo era. Adesso sto bene, sto meglio, e alla fine mi sembra di aver aiutato la Juve a fare il massimo. O no? Il numero dieci pesa? È un numero. Importante, soprattutto alla Juve. Ma un numero. Perché aggiunsi un +5 con il pennarello? Perché quella mattina mi svegliai e pensai: voglio scrivere +5 sulla maglia con il pennarello. Era semplicemente una cazzata».

EGOISMO? NO, FORZA – Spaccatura tra vecchia guardia e giovani nel momento più delicato della stagione? Per Pogba, però, non è questione di gioventù o vecchiaia: «Esiste l’esperienza. Io sono giovane, ma ne ho. E comunque io do sempre il massimo, do tutto, perché prima viene la squadra: quello che faccio, lo faccio per aiutarla». E se viene additato di egoismo risponde: «Se Messi segna è egoista? No, più sei forte più aiuti la squadra. Cristiano Ronaldo? Ha obiettivi altissimi, è ambizioso, vuole battere i record, vincere palloni d’oro. Questo non è egoismo. A volte gioco bene, a volte male: è per questo che mi arrabbio. Odio sbagliare, ma sbagliavo di più quando giocavo per strada, e facevo esattamente le cose che faccio adesso. Migliorare è sbagliare meno: si chiama esperienza, appunto». La Juventus ha raccolto il quinto scudetto di fila, per Pogba è il quarto. Un bel bottino, ma non sufficiente: «Non bastano per la mia ambizione. Ero così già da piccolo, mi davano del pazzo ma è la mia natura. Io voglio scrivere la storia, diventare il più forte centrocampista di sempre. Più forte di chi? Di Lampard. Il centrocampista che voglio essere è quello che sa fare tutto e lo sa fare al top: tirare, dribblare, segnare, difendere. Voglio diventare come Lampard, ma di più».

CURIOSITA’ – Alla Juventus ha cominciato a guadagnare tanti soldi, ma per Pogba sono la conseguenza del suo lavoro: «Più sei forte, più guadagni. Ronaldo merita quello che prende, mica ruba», ha spiegato il centrocampista, che però non riesce a “digerire” le spese pazze: «Due paia di Louboutin. Costavano una follia, ho avuto mal di pancia per una settimana. Mamma che ho fatto, continuavo a ripetermi. I soldi servono anche ad aiutare gli altri, ma non mi piace parlare di questo». Essere ammirato non è fondamentale per Pogba, che si è sempre sentito strano ma non per farsi notare: «Rido, faccio ridere, cerco di essere felice, vado al Carrefour a comprare il latte. Non passo il tempo a controllare quanti followers ho. Abito in un quartiere poco chic così non mi viene la tentazione di uscire e riposo di più».

VINCERE, VINCERE, VINCERE – Si parla poi di futuro: «Battere il Carpi. Poi vincere la Coppa Italia. Poi vincere l’Europeo in Francia». E sulla permanenza alla Juventus: «Ho un contratto, non è che posso svegliarmi la mattina e andare in Inghilterra. Chiedete a chi si occupa di questo. Per me il calcio è quello che si gioca». Nel futuro potrebbe esserci magari la Champions League: «Quattro anni fa quando ci sorteggiarono col Bayern pensammo: è finita. Stavolta abbiamo pensato: possiamo batterli. In Europa ti fanno giocare, anche se poi vince chi si difende: guardate l’Atletico. Il mio sogno è che tra cinquant’anni un ragazzino dica: voglio diventare forte come Pogba? No, che dica: voglio diventare più forte di Pogba».

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