2016

Juventus, Marotta: «Pogba? Qui a lungo»

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«Allegri? A giorni la firma. Cuadrado e Morata? Vogliamo confermarli»

«Quella che abbiamo compiuto è una cavalcata straordinaria. Il merito è della squadra e dell’allenatore, ben supportati dalla società», così Beppe Marotta comincia il suo intervento ai microfoni di Sportitalia. L’amministratore delegato della Juventus ha parlato poi del rinnovo di Massimiliano Allegri: «Questo ciclo è cominciato e ci sono i presupposti per proseguire, perché c’è grande sintonia. E’ scontato che resti. L’aspetto contrattuale è una formalità. Firmerà quanto prima. Ora si sta riposando, come la squadra. O questa settimana o la prossima arriverà la firma».

LE MOSSE – Si passa poi al delicato tema del calciomercato. Marotta non fa promesse, ma lancia segnali importanti. Soprattutto sul futuro di Paul Pogba: «Da sempre cerchiamo di migliorarci. Dobbiamo diventare più competitivi e sfruttare le occasioni che offrirà il mercato. Abbiamo un gruppo di qualità, non facilmente migliorabile. Pochi sono più forti e non è facile prenderli. Riconosciamo il valore del nostro gruppo, ma coglieremo eventuali occasioni, se ci saranno. Pogba? Ha dimostrato di essere un giocatore completo, sicuramente può incidere nelle singole partite. Ce lo terremo stretto. Con lui c’è un rapporto importante. Lui stesso ha detto di aver trovato qui il suo habitat naturale. Può restare a lungo con noi, ci sono i presupposti. Cavani? Si è parlato molto a livello mediatico. Ne esalto le qualità, ma è un giocatore del PSG e noi non abbiamo mai aperto una trattativa. Sicuramente farebbe al caso nostro, ma così di altri top club. E poi abbiamo Morata, Dybala, Zaza e Mandzukic, che ci hanno regalato un grappolo di marcature. André Gomes e Benatia? Sono giocatori importanti, ma di altri club. Vale lo stesso discorso di Cavani. Ci avete attribuito tanti giocatori, ma siamo prudenti, del resto abbiamo già una rosa competitiva. Non ci saranno stravolgimenti. Cuadrado e Morata? Da parte nostra c’è la grande volontà di confermarli. Ci sono difficoltà da superare e cercheremo di farlo. Valuteremo la disponibilità del Chelsea e cosa succederà col Real Madrid. Lapadula? Stiamo monitorando tutti i giovani italiani di prospettiva. E’ un giocatore che sta facendo molto bene a Pescara. E’ nato nella Juventus, ma servono operazioni congeniali al progetto».

LA CAVALCATA  – Si torna alla vittoria dello scudetto e si analizza il percorso, avviato in maniera deludente: «Abbiamo toccato il fondo dopo la partita col Sassuolo. Avevamo disputato 10 partite e collezionato la miseria di 12 punti, poi c’è stata la svolta. Il mister ha contato su un organico condizionato dagli infortuni, soprattutto a centrocampo, poi abbiamo inanellato una serie di vittorie consecutive. Eravamo consapevoli delle difficoltà ma anche di poterci riproporre in alto. Non immaginavamo di vincere a tre giornate dalla fine del campionato e con 12 punti di vantaggio, ma eravamo ottimisti. La vittoria a San Siro contro il Milan ci ha dato la consapevolezza di poter tornare a vincere. Non si possono fare paragoni con la Juventus della Triade: quella Juventus era forte tanto quanto quella di ora. La società nel corso della sua storia ha dimostrato di rincorrere la vittoria sempre. E’ l’unica società che per ben due volte ha conquistato un risultato così straordinario. La voglia di vincere qui non passa mai».

FILOSOFIA E OBIETTIVI – Marotta ha evidenziato l’importanza di uno zoccolo duro italiano per vincere: «Io credo che dovrebbe essere la prerogativa di qualsiasi club italiano che vuole vincere lo scudetto. Abbiamo uno zoccolo duro di giocatori italiani che capiscono benissimo cosa voglia dire lottare contro il Carpi per vincere. Ci sono situazioni che solo i giocatori italiani capiscono. Bisogna reperire i migliori giovani italiani in circolazione, questa è una prerogativa della Juventus». E sulla Champions League: «Bisogna sempre giocarsela. Bisogna arrivare nei primi tre posti dall’anno prossimo. La Champions è condizionata da episodi. E’ un torneo diverso dal campionato. Noi abbiamo battuto due volte il Manchester City, che ora è tra le semifinaliste. Contro il Bayern Monaco a 90 secondi dalla fine eravamo qualificati». Infine, si parla di campioni evergreen: «Caso Totti? Non posso esprimermi più di tanti. Rappresenta qualcosa di straordinario e speciale. Il coinvolgimento emotivo riguarda tutti. Si arriverà ad una conclusione soddisfacente per tutti. Buffon? E’ un giocatore insuperabile. Non esistono professionisti che possono superarlo anche fuori dal campo».

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