2015
Marotta: «Banega, Gundogan o Lavezzi? Nessuno!» | PS
L’amministratore delegato della Juventus ha escluso colpi importanti di mercato
Prima di assistere al match contro il Carpi, l’amministratore delegato della Juventus è intervenuto ai microfoni di Premium Sport: «Abbiamo dei professionisti seri, attaccati alla maglia. Allegri deve tenere sempre altissima la concentrazione, ma non ci sono dubbi in tal senso, conoscendo la squadra», ha dichiarato Beppe Marotta.
NESSUNA SORPRESA – Il dirigente bianconero ha parlato anche del mercato di gennaio: «E’ di riparazione e noi non abbiamo bisogno di farlo. Abbiamo avuto un inizio difficile, ma siamo tornati competitivi. Non sempre ci sono occasioni a gennaio. Saremo attenti e vigili, ma non credo che faremo colpi a sensazione. Gundogan e Banega? Escluderei anche Lavezzi. E’ normale che ci vengano accostati tanti giocatori, ma mi sento di escludere questi giocatori. Siamo attenti, ma non dobbiamo mancare di rispetto a questo gruppo, che ci ha regalato tante soddisfazione e si è messo a disposizione di Allegri anche nelle difficoltà. Barzagli? E’ un grandissimo professionista e uomo. Quando si abbinano queste qualità non si può cercare di meglio. Siamo disponibili a rinnovare, non credo ci saranno difficoltà. Abbiamo cominciato a parlarne. Da parte nostra c’è voglia di proseguire il rapporto e penso che lui voglia chiudere la sua carriera qui».
LA PANCHINA – Infine, ha parlato del futuro di Massimiliano Allegri: «Il calcio brucia tutto velocemente, ma penso che si possa costruire un percorso lungo con Allegri. Siamo contenti del suo lavoro, lo sosteniamo. Il contratto è una formalità, la volontà è decisiva. Siamo in ottimi rapporti, è contento di stare con noi. Non è facile trovare un club migliore della Juventus. Il ruolo dell’allenatore è cambiato, ora deve gestire il gruppo anche psicologicamente. Allegri ha la leadership. L’intervento dirigenziale avrebbe destabilizzato la sua posizione. Il nostro compito è supportarlo. E’ importante la presenza della società come supporto. I giocatori non sono bambini, ma persone mature. Al massimo vanno richiamati ad un maggiore senso di responsabilità. La forza della Juventus è questa».