2016

Mandzukic: «Resto: voglio la Champions»

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«Con due innesti possiamo farcela. Allegri? E’ uno tosto»

Non era così felice dal primo anno al Bayern Monaco, quando ha vinto tutto con Jupp Heynckes. E’ tornato il sorriso a Mario Mandzukic, che alla Juventus sta bene: «L’inizio a Torino non è stato semplice, per la prima volta avevo problemi fisici e mi confrontavo con il calcio italiano. Per di più eravamo dieci nuovi giocatori, c’è voluto tempo per ambientarsi e per compattare la squadra. La svolta dopo il ko di Sassuolo: negli spogliatoi ci siamo guardati negli occhi e confrontati. Lì ho capito che questo gruppo aveva carattere e che la Juve avrebbe fatto un grande campionato. Sono rimasto impressionato dall’organizzazione del club: soprattutto nei momenti di crisi tutti, dai dirigenti allo staff, hanno fatto quadrato attorno alla squadra. Io conoscevo la storia e il blasone del club, ma quando ci sei dentro comprendi la mentalità e la tempra, che sono unici. E adesso sono contento di aver dimostrato di poter essere importante per questa società», ha raccontato l’attaccante croato ai microfoni del quotidiano sportivo Novsti Sportske.

IL MISTER – E’ uno schietto Mandzukic, dice sempre quello che pensa. E lo ha fatto anche, ad esempio, con Massimiliano Allegri alla viglia del match di ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco, quando ha capito che non sarebbe partito titolare. Quel confronto ha fatto scoccare la “scintilla”, facendoli passare da una buona intesa a un grande rapporto: «Allegri mi ha aiutato molto: mi ha voluto alla Juve, mi è rimasto vicino quando non stavo bene, mi ha sempre supportato. Se Simeone è un gladiatore, Allegri è un tosto, un uomo di carattere, con idee chiare e i risultati parlano per lui».

MERCATO – Sguardo al futuro, perché le indiscrezioni di mercato lo indicano in partenza. Mandzukic spazza via le voci: «Voglio restare qui al 100 per cento: sono felice della Juve e il prossimo anno possiamo fare ancora meglio di questo». E il centravanti fornisce pure la ricetta per un’altra grande stagione: «L’importante è mantenere il gruppo e inserire un paio di campioni: in questo modo potremo lottare per vincere la Champions. Se arriva Cavani? Questi sono affari della società».

IL GRUPPO – Paul Pogba è un capitolo a parte: «Ho visto tanti grandi centrocampisti nella mia carriera, nessuno della caratura di Paul per età, qualità e potenzialità. Diventerà uno dei migliori, se non il migliore. Io gliel’ho detto, “devi rimanere a Torino ancora un paio d’anni per completare il salto di qualità”». A proposito di compagni di squadra… Ha legato molto con Stephan Lichtsteiner e Sami Khedira, gli unici a parlare tedesco: «Ma sono molto amico anche di Evra. Lui è il saggio del gruppo, gli voglio molto bene perché è una persona fuori dal comune. Sai di poterti sempre appoggiare a lui».

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