2016
Evra: «Solo vincere, del resto me ne frego»
«Io arrogante? Dico il vero». Sul rinnovo: «10 minuti per capire»
Lui si definisce un vincente ed in effetti in carriera ha vinto molto, quasi tutto, compreso uno Scudetto con la Juventus l’anno scorso: Patrice Evra ha ancora fame di vittorie. Dopo quelle col Manchester United, l’esterno bianconero guarda avanti, anche se la sua carriera, chiaramente, non potrà essere eterna a 35 anni suonati… «Io non cerco comprensione, gioco a calcio perché sono un vincente – confessa il francese nel corso di una intervista odierna – . Non mi interessa della mia immagine: che piaccia o no, non mi importa. L’unica critica che mi ha fatto male in carriera è quando hanno detto che non amo la maglia della Francia. Bugia, per me vale moltissimo. Non ho mai vinto niente in nazionale, ma ora ci sono gli Europei in casa e possiamo fare qualcosa. Mi interessa di ciò che i miei compagni pensano di me, voglio trasmettere loro la fame di vittoria: al punto in cui sono adesso, posso anche fare a meno di interessarmi delle mie prestazioni come singolo».
«VOGLIO CONTINUARE FINO AI 40» – In patria dicono che è un cuore duro… «Non ho mai capito certe critiche: ho dei sentimenti, ma non ho mai pianto. Forse un giorno succederà, chissà… Non mi sento un duro: do questa impressione, ma nella vita privata sono una persona dolce – spiega Evra a L’Equipe – . So di poter sembrare arrogante, ma sono sincero: se ho giocato male lo dico, se ho giocato bene… pure». Capitolo Juventus: «Il rispetto che hanno di me a Torino è incredibile. Se quest’anno rivinco lo Scudetto, sarà il mio settimo titolo in dieci anni. Se avrò ancora fame? Sicuro! Finché avrò le gambe, continuerò a correre. I miei esempi sono gente che ha giocato fino a 40 anni come Paolo Maldini, Ryan Giggs o Javier Zanetti». Arriverà allora anche il rinnovo? «Non è ancora il momento di parlarne: quando sarà, ci vorranno dieci minuti per decidere. Andare a giocare in Cina? Mi piacerebbe, ma per ora non è il mio obiettivo. La nazionale? Finché giocherò a calcio, vorrò giocare per la Francia». Chiaro e lineare.