Dopo quasi 8 anni, Mascherano è pronto a dire addio al Barcellona: l’argentino ha l’accordo con i cinesi dell’Hebei Fortune, manca solo l’ok catalano. La Juventus saluta definitivamente un suo vecchio pallino

Un anno fa e quest’estate è stato in qualche modo a lungo corteggiato dalla Juventus, alla ricerca di un centrocampista di impostazione. Specie dopo l’addio di Leonardo Bonucci, il nome di Javier Mascherano poteva fare molto comodo ai bianconeri: l’argentino del Barcellona, utilizzato spesso e volentieri nelle ultime stagioni in difesa, però non è mai stato davvero in rampa di cessione da parte del club catalano, che anzi nel 2016 aveva trovato il modo di rinnovare con lui nonostante le varie offerte sul piatto (tra cui, guarda caso, sempre una della Juve). Adesso però è tempo dei saluti: ancora qualche ora e, con tutta probabilità, Mascherano dopo otto anni di vita blaugrana sarà un giocatore dell’Hebei Fortune, società cinese che ha già in rosa giocatori del calibro di Ezequiel Lavezzi e Gervinho. L’affare è in dirittura d’arrivo e, nemmeno a dirlo, in ballo ci sarebbero parecchi milioni di euro.

Mascherano dovrebbe arrivare a guadagnare in Cina una cifra vicina ai 7 milioni di euro netti l’anno: per un giocatore praticamente alla soglia dei 34 anni, decisamente un ingaggio di tutto rispetto. Resta soltanto la distanza tra domanda ed offerta: il Barcellona, che discute con l’Hebei ormai già da diverse settimane (dell’affare si parlava già da prima di Natale. Leggi anche: MASCHERANO VERSO LA CINA: LE ULTIME), chiede per l’argentino circa 10 milioni di euro, i cinesi invece ne offrono 5,77. Non si tratta di una cifra casuale: 5,77 è infatti la soglia massima fissata dalla federazione cinese per i club che vogliono svolgere operazioni verso l’estero. Superata quella soglia, l’Hebei sarebbe costretto a devolvere nello sviluppo del settore giovanile federale una cifra pari all’eccedenza: sarebbe a dire una tassa del 100% per ogni milione speso al di fuori dei 5,77 previsti da regolamento, così che Mascherano non costerebbe in realtà 10 milioni, ma quasi 15.