2016

Calciomercato invernale 2016, le mosse mancate

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Calciomercato, terminata la sessione invernale: il bilancio delle prime 10 forze della Serie A

La sessione invernale di calciomercato – lunga più o meno del dovuto decidetelo voi –  è appena terminata ed è come al solito foriera di giudizi. Al netto di quelli, decisamente più rilevanti, già espressi dal campo: cosa manca(va) alle squadre di Serie A? E cosa era possibile compensare nell’attuale finestra di calciomercato?

NAPOLI – La capolista del campionato è un rullo compressore: 50 punti ed altrettanti gol realizzati, una macchina perfetta in grado di inscenare uno spettacolo di rara bellezza ed efficacia. Al Napoli di Sarri – in concomitanza del doppio impegno e di una Europa League le cui difficoltà aumenteranno inevitabilmente – manca qualità nelle rotazioni del pacchetto di centrocampo: l’inattesa quanto clamorosa situazione di classifica avrebbe consigliato di non lasciare nulla d’intentato, e dunque l’innesto di un mediano di livello (e già affermato, senza nulla togliere all’ottimo Grassi) che avrebbe garantito la stessa resa qualitativa in attuazione del turnover.

JUVENTUS – Sulla rimonta degli uomini di Allegri è stato detto tutto: bianconeri devastanti per personalità messa sul campo in una situazione che oggettivamente lasciava intendere un’annata di transizione. Il livello delle rotazioni è ampio e di qualità: del resto lo testimonia il primo monte ingaggi della Serie A. Doppi ruoli e di spessore, soltanto un pezzo da novanta – magari in mediana – avrebbe potuto alterare il copione. Ma parliamo di un colpo da trenta milioni e metterlo a segno in inverno è tutt’altro che agevole: la Juventus ha pensato piuttosto a mettere le mani su alcuni interessanti giovani del panorama italiano, Mandragora, Sensi via Sassuolo e Lapadula su tutti. Poco male.

FIORENTINA – Terzo posto da difendere: Paulo Sousa lo sa e non ha mai nascosto le sue richieste, almeno un difensore centrale ed un centrocampista dalle caratteristiche differenti – magari più di passo – rispetto a chi è già in organico. Arrivati Tino Costa e Konè in mediana, se non attori di primo livello sicuramente buone alternative, in difesa la scelta è ricaduta sulla vecchia conoscenza Benalouane. Interessanti le acquisizioni di Tello e Zarate in avanti: la Fiorentina acquista dinamismo, da comprendere l’eventuale inserimento nei dettami tattici del portoghese.

INTER – Con i soldi cinesi di Guarin è arrivato Eder e quando acquisti un attaccante così prolifico non è mai un errore: certo, le necessità sembravano insistere altrove. In primis un regista, quella fonte di gioco che manca evidentemente all’economia di Mancini. Del resto però, viene da pensare, quando lo aveva (Kovacic) non lo faceva giocare ed ha finito per venderlo. In seconda battuta un esterno difensivo affidabile: le continue rotazioni adottate dal tecnico jesino sono l’indice più credibile di una chiara difficoltà in tal senso. Inter rinforzata? Forse, ma i problemi sono immutati e soltanto il lavoro del tecnico potrà attutirli.

ROMA – Partiti Iturbe e Gervinho, sono arrivati i sostituti El Shaarawy e Perotti: numericamente non cambia nulla, si perde qualcosa in termini di velocità ma si acquisisce sotto il profilo qualitativo e per quanto concerne la funzionalità al resto della squadra. I due acquisti giocano la palla con i compagni e sono meno solisti dei predecessori. Zukanovic è un acquisto intelligente: buon rapporto qualità/prezzo, la sua poliedricità dà alternative a Spalletti. Cosa manca alla Roma? Se l’idea del tecnico – come emerso nelle prime uscite ufficiali – è quella di puntare sulla difesa a tre, un difensore di livello sarebbe stato una necessità più che uno sfizio.

MILAN – Le intenzioni erano state chiare: si opera sul mercato soltanto in caso di operazioni in uscita e dunque fondi in entrata nelle casse rossonere. In tal senso la vicenda Luiz Adriano ha confuso le acque e finito con il determinare l’immobilismo: Milan che dunque deve rimandare l’assalto alle due pedine già mancate in estate, ossia un difensore esperto – non necessariamente dispendioso sotto il profilo economico – da affiancare a Romagnoli con continuità (Alex all’altezza ma costantemente condizionato da questioni fisiche) ed un centrocampista di passo ed inserimento, di stampo prettamente europeo.

SASSUOLO – Gli scossoni sono arrivati in attacco: Floccari e Floro Flores, stanchi di parti secondarie, hanno scelto nuovi lidi in cerca di ruoli primari. Il sostituto è quel Trotta che bene ha fatto in serie cadetta con la maglia dell’Avellino: sommato a Falcinelli e Politano, impiegati da Di Francesco nelle sue solite rotazioni e dunque considerate pedine affidabili, completa un pacchetto offensivo chiamato a segnare maggiormente nella seconda fase del campionato. Il Sassuolo ha infatti il dodicesimo attacco del torneo a fronte del settimo posto in classifica.

LAZIO – Pensando a quanto realizzato nella scorsa stagione, manca un po’ tutto: un paio di difensori centrali all’altezza della situazione – ne basterebbe uno se l’eccellente De Vrij fosse stato disponibile – oltre ad un regista da alternare a Biglia ed un centravanti di indubbio valore. Se la risposta al tutto si chiama Bisevac, bene, qualcosa in casa Lazio è palesemente da rivedere.

EMPOLI – Out Barba, dentro Ariaudo: considerando che, a sorpresa, il titolare al fianco del richiestissimo Tonelli è l’ex svincolato Costa, non dovrebbe cambiare poi tanto. La sorpresa della stagione per rendimento e qualità espressi sul campo – campionato con vista sull’Europa per quello che è il terzultimo monte ingaggi della Serie A – può ancora lasciare tutti a bocca aperta: certamente un centravanti un tantino più prolifico avrebbe fatto comodo ed era anche lecito attenderselo, ma si punta su chi c’è già. E considerato quanto abbiamo visto, tanto sbagliato non sembrerebbe.

BOLOGNA – A proposito di novità, verrebbe da dire. La neopromossa Bologna – una volta insediatosi Donadoni – ha chiarito come le ambizioni e le opportunità fossero totalmente diverse dalle altre due reduci dalla serie cadetta. Zuniga e Constant, se inseriti a dovere, offrono alternative di grande esperienza sulle due corsie, Floccari è già andato in gol: il Bologna ha una rosa lunga e che si presenta piuttosto completa ed adeguata, al vaglio la continuità di rendimento in una seconda fetta di stagione che può regalare inattese soddisfazioni.

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