2016
Ausilio: «Con i giocatori mi sono incazzato»
«Mancini non è un dittatore, seguiamo un giocatore: i soldi ci sono»
La stagione dell’Inter, almeno per il momento, non può dirsi del tutto soddisfacente: lo sanno i tifosi, lo sa la società, lo sa anche Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro, che però guarda al futuro (suo e della squadra), non estrema fiducia. Dopo un periodo decisamente difficile, l’Inter ha cominciato a riprendere quota. Il momento più difficile? Qualche settimana fa, dopo la sconfitta in campionato contro la Juventus: la squadra di Roberto Mancini non era riuscita a reagire, alla fine anche Ausilio allora aveva perso la brocca… «Dopo Juventus – Inter ero furibondo – le parole del d. s. nerazzurro in una lunga intervista concessa oggi – . Voglio bene ai calciatori come figli: se tornano a casa con un cinque in pagella, la prima volta li avvisi, la seconda li redarguisci, la terza ti incazzi». A chi gli chiede se Mancini rischia seriamente il posto in caso di mancato accesso ai preliminari di Champions League, Ausilio risponde: «Lui vuole restare, noi vogliamo continuare con lui a prescindere dal terzo posto. Non è vero che la completa gestione è nelle sue mani, all’Inter si lavora tutti insieme: società, tecnico, giocatori. Ogni decisione è ponderata con il mister e avallata dal presidente. Non c’è alcuna “dittatura” Mancini». Anche se, a dirla tutta, le tentazioni per l’attuale allenatore nerazzurro non mancano di certo…
AUSILIO: «SEGUIAMO UN GIOCATORE» – A gennaio piaceva Roberto Soriano, ma dalla Sampdoria è arrivato un altro giocatore, Eder: Ausilio ammette che in quel momento c’era bisogno di un attaccante, ma non esclude che in futuro qualcosa possa succedere ancora con i blucerchiati. «Soriano lo stiamo seguendo e a Ferrero sto simpatico». Riguardo agli altri giocatori accostati all’Inter per il mercato e ad altri temi caldi, il d. s. interista ai microfoni di Libero non si sbottona più di tanto: «Su Ever Banega non posso dire nulla, è tesserato con un altro club (Siviglia, ndr). Caner Erkin (Fenerbahce, ndr) fa parte dei parametri zero che ci piacciono. Per i riscatti ci siamo già confrontati con il tecnico: nessuna decisione verrà presa prima del 15 maggio, giorno dell’ultima giornata, poi avremo tempo fino al 30 giugno per esercitare i nostri diritti. Stesso discorso per Stevan Jovetic (dal Manchester City, ndr), è un professionista serio e si allena con impegno. Non gioca mai perché ora è infortunato. Se abbiamo già puntato qualcuno per l’anno prossimo? Sì, un giocatore dell’attuale Serie A, offensivo e duttile». Chi sarà mai?
«NON FALLIREMO» – Qualcuno dice che l’Inter, negli ultimi tempi, ha speso un po’ troppo ed ora rischia l’esclusione dalle coppe europee per via del Fair Play Finanziario. Ausilio nega e rilancia: «Voci già smentite. L’Inter, come tutte le società, utilizza linee di credito. Erick Thohir ha un piano chiaro che va oltre la classifica. Con l’UEFA abbiamo sottoscritto un contratto e lo stiamo rispettando. I 30 milioni di rosso? Non c’entrano col debito. Il FPF ci obbliga a tenere il bilancio in pari tra acquisti e cessioni, cosa che stiamo facendo. Per intenderci: non c’è alcun rischio che si faccia la fine del Galatasaray (escluso dalle coppe per l’anno prossimo, ndr)». A chi gli parla di possibile addio di Thohir, secondo qualcuno già vicino alla cessione dell’Inter… «Lui è lontano fisicamente, ma ci sentiamo tutti i giorni. Ci chiede dei giocatori, si informa, sa di calcio più di quanto si voglia far apparire. Arrabbiato per quanto si legge sui giornali? Più che altro è rimasto deluso, lo si è fatto passare per quello che non è. Ha un tale rispetto che per sua scelta si è adattato al nostro fuso orario: ci scrive quando da lui sono le due del mattino per non disturbarci. Io devo tanto a Massimo Moratti, veramente un grande uomo. Allo stesso tempo è anche vero che è Thohir ad avermi scelto come direttore dell’area sportiva». Rimarrà ancora parecchio? Il suo contratto scade nel 2017, qualcuno vede già Ausilio possibile direttore sportivo all’estero. Lui ride: «La storia di quando sono andato a Londra è meravigliosa: è uscita la notizia, ma la verità è che in Inghilterra non ci sono andato affatto! Invece c’era Thohir a vedere Arsenal – Barcellona. Se accetterei il Milan? Dopo tanti anni in nerazzurro farei fatica a vedermi in rossonero».
«QUANTE BUGIE SU ICARDI!» – Infine, Ausilio tiene a fare qualche ulteriori precisazione: Geoffrey Kondogbia è costato dal Monaco 31 milioni più 6 di bonus, più o meno i soldi incassati dalla cessione di Mateo Kovacic al Real Madrid. Il prezzo poteva essere di 27 milioni, non ci fosse stata l’intromissione del Milan nel bel mezzo della trattativa. Non è tutto: l’Inter al momento, spiega Ausilio, si sta autofinanziando, tra acquisti e cessioni. Nessun euro sprecato, si spende solo per quel che si può e si pagano i debiti a rate (ad esempio quelle di Xherdan Shaqiri al Bayern Monaco, il giocatore però nel mentre è già stato ceduto allo Stoke City in contanti in un’unica soluzione). Chiosa su Mauro Icardi: «È un professionista esemplare, tra i primi ad arrivare al campo e uno degli ultimi ad andare via, pensa a lavorare e a stare con la moglie e i quattro bambini, non ha grilli per la testa, dice da mesi che all’Inter vuole restare a lungo, la società su di lui vuole costruire i prossimi dieci anni e non a caso è il capitano, eppure quando si parla di lui si dicono solo due cose: “Icardi è poco serio” e “L’Inter lo venderà di sicuro”». In estate allora vedremo…