2016
Mancini: «Ibra, come faccio a dire di no?»
«Sì alla rimonta, chi è davanti può perdere, noi dobbiamo vincere»
Tra il mercato e tutto il resto: alla vigilia di Inter – Torino, in programma domani sera, Roberto Mancini parla di tutto e di più. Parliamo però dalla fine, ovvero dalle voci che riguardano la prossima estate, tra chi potrebbe arrivare e chi invece potrebbe partire. Due i nomi sul piatto di Mancini: Zlatan Ibrahimovic, in scadenza di contratto con il Paris Saint-Germain e cercato pure altrove, e Yaya Touré, che potrebbe lasciare il Manchester City. Per Mancini impossibile scegliere uno solo dei due… «Io non sono tanto convinto che Zlatan lasci il PSG, non ho letto almeno che lui lo abbia detto – precisa subito il tecnico nerazzurro – . Non credo che il PSG lo lascerà andare, ma lui è un profilo buono per tutte le squadre, non esiste una squadra che non lo vorrebbe. Tra lui e Touré chi sceglierei? Non credo che Erick Thohir possa pormi un quesito del genere (sorride, ndr), è davvero molto difficile». Ora è il momento di guardare al campo.
«RIMONTA, DOBBIAMO CREDERCI» – Parlando della rimonta al terzo posto che vale la Champions League: «Bisogna sempre pensare di potercela fare, crederci è fondamentale. Ogni settimana può tirarti su o tirarti giù – le parole di Mancini in conferenza – . Abbiamo la speranza che la Roma sbaglia qualcosa. Certo, la pressione è su chi insegue, ma la Roma potrebbe anche perdere… Possiamo recuperare cinque punti, ma non abbiamo scelta: dobbiamo vincerle quasi tutte». Sul momento dei nerazzurri e di Eder Citadin Martins, che dal suo arrivo all’Inter non ha ancora mai segnato: «Tutte le squadre hanno momenti delicati, il nostro è stato a gennaio, ma sapevo saremmo tornati a fare bene. Eder? È uno che sa giocare a calcio, ha i movimenti giusti: con noi gli è mancata la fortuna e il gol». Sulla partita di domani: «Col Torino non è mai facile, è una squadra con ottimi elementi. La nostra difesa? Fa quello che può fare, serve una mano da centrocampo. Se riuscissimo a tornare come all’inizio, sarebbe ok».