2017
Inter, al momento Suning non spaventa nessuno
Calciomercato Inter: vicino Gagliardini, lo stato dell’arte del club nerazzurro
E’ bastato scattare in pole per l’acquisto del buon Roberto Gagliardini per tornare a parlare di Inter in termini di grandezza: voce grossa sul calciomercato, appeal ritrovato, scenari di gloria etc etc… . Addirittura Juventus spaventata dalla forza con cui il club nerazzurro avrebbe effettuato il sorpasso sulla pista che porta dritta al centrocampista dell’Atalanta.
FACCIAMO ORDINE – Il saldo netto di mercato nella scorsa sessione estiva si è attestato su un passivo di addirittura 133 milioni di euro: parte della voce è stata destinata ai riscatti obbligatori già previsti dalle operazioni precedenti – vedi Miranda, Eder e Jovetic – ed un’ampia porzione invece ai nuovi innesti, quelli che avrebbero dovuto invertire la recente tendenza nerazzurra. Ben 40 (e bonus) i milioni investiti sul profilo di Joao Mario, 29.5 quelli su Gabigol, 22 su Candreva e 10.5 su Ansaldi. Spesi proficuamente? Guardando la classifica non si direbbe: Inter settima in classifica a potenziali 15 punti dalla vetta, a 5 dal terzo posto (6 qualora il Milan dovesse vincere a Bologna nel turno di recupero) ed all’attivo già un avvicendamento sulla panchina.
L’IMPATTO DEI NUOVI – Partiamo dal basso: se si parla in termini di assoluta necessità di esterni bassi, Ansaldi non ha propriamente aderito alle aspettative. Candreva va a sprazzi: sulle qualità pochi dubbi, è calciatore oramai conosciuto alla perfezione, l’ambiente nerazzurro spera che possa trovare continuità di rendimento gestito dal suo vate Pioli. Gabigol è un mistero: nessun gol, nessun assist, venti minuti complessivi in maglia nerazzurra. A conti fatti al momento vale un milione e mezzo al minuto. Follia. Joao Mario è un calciatore di livello ed un occhio attento se ne sarà già accorto, ma è l’ora di comprendere se il suo inquadramento sarà quello di un comprimario o del leader indiscusso dell’Inter che sarà: dalla spesa effettuata per assicurarsi il suo cartellino si direbbe più la seconda. Vedremo.
LA RISPOSTA E’ GAGLIARDINI? – Premettiamo: l’analisi è molto complessa. Ed a scanso di equivoci partiremo dagli aspetti positivi: strappare uno dei giovani italiani più interessanti alla piovra Juventus può essere letto come un principio di inversione di tendenza. Continuassero ad accasarsi tutti alla Juve sarebbe in effetti complesso spezzare la catena di scudetti consecutivi, anche nel medio termine. Ora gli elementi meno nitidi: Roberto Gagliardini serve davvero all’Inter? Il centrocampo nerazzurro conta al momento i vari Medel, Joao Mario, Brozovic, Banega, Kondogbia e Felipe Melo: mix di tecnica, fisicità, gioventù ed esperienza. Sono tutti brocchi? Siamo realmente certi che l’Inter necessiti di un ulteriore centrocampista? In soldoni: la soluzione va trovata sempre e comunque nel calciomercato? Si acquista quasi per sfogare? E poi, ammesso anche che sia cosi: può essere davvero (l’ottimo) Gagliardini l’uomo deputato al salto di qualità necessario per aggredire la rincorsa al terzo posto? Operazione complessiva da ben 28 milioni di euro! Saliamo ad oltre 161 milioni di passivo: per come era già strutturata l’Inter, forse meglio puntare su due colpi in grado di fare la differenza.
SUNING, LA STRADA E’ LUNGA – Le prime due classificate dello scorso campionato rispondono a società italiane: la famiglia Agnelli e quella De Laurentiis, due gestioni nazionali che si sono imposte sulle altre. Una che punta ai massimi internazionali, l’altra virtuosa che non perde mai di vista i conti economici ma che al contempo ha garantito una dimensione interna ed estera al club. L’altra squadra che negli ultimi anni – con Juventus e Napoli – ha vissuto l’altissima classifica è la Roma di Pallotta: la stabilizzazione però è arrivata dopo primi anni molto complessi. Basti ricordare il settimo ed il sesto posto con cui la cordata americana si presentò al pubblico giallorosso nei suoi primi due anni al timone del club. Ulteriore testimonianza è la breve era Thohir, con l’Inter che ha annaspato lontana dal podio della classifica. In altre parole: il periodo di ambientamento è lastricato di spine, una corsa ad ostacoli non necessariamente così breve. La pioggia di milioni investita nell’Inter in questi ultimi anni – rinforzata dall’approdo del gruppo Suning – ha senz’altro portato in dote organici di assoluto interesse, non altrettanto però per quanto concerne i risultati: arriveranno, ne siamo convinti, ma i toni entusiastici al momento appaiono abbastanza fuori luogo.