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Hamsik, ma non soltanto: i cinque affari sfumati più clamorosi del calciomercato

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Calciomercato, non solo Hamsik: i cinque affari sfumati più clamorosi. Dalla rinuncia di Kakà al City all’indeciso Berbatov, fino al caso Guarin-Vucinic

Gli ultimi giorni di mercato sono stati turbolenti per quanto riguarda Hamsik e il Napoli. Il capitano (ex?) azzurro era ormai con le valigie pronte per partire alla volta del Dalian, ma De Laurentiis ha bloccato tutto perchè i cinesi non avrebbero rispettato i patti. L’affare sfumato riporta alla memoria alcuni casi eclatanti di trasferimenti che sembravano già conclusi che poi non si sono concretizzati. Oltre ai cinque qui sotto elencati, è d’obbligo ricordare Tevez, quando non si accordò con il Milan, il caso Witsel che nel 2016 preferì al fotofinish il Tianjin alla Juve, e infine Schick che nell’estate 2017 non superò le visite mediche con la Juventus e si accasò alla Roma.

L’offerta faraonica del Manchester City per Kakà

È il gennaio 2009 e Kakà è uno dei migliori giocatori in circolazione. Il pallone d’oro 2007 è nel mirino di tutte le più grandi squadre europee, ma Berlusconi non fa sconti. Si presenta alla corte rossonera lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City. L’offerta è faraonica: 105 milioni di euro al Milan e circa 11 milioni annui al numero 22. Quando tutto sembrava fatto, il brasiliano rifiutò il passaggio in Inghilterra accontentando i tifosi milanisti.

L’indecisione di Milan Berbatov

L’estate del 2012 per la Juventus è quella della consacrazione: dopo la vittoria del primo scudetto dell’era Conte, si deve rinforzare in vista della Champions League. Anche la Fiorentina ha ambizioni di alta classifica e si rivolge al mercato internazionale e mette gli occhi su Milan Berbatov, attaccante bulgaro di 31 anni. La Viola strappa il sì del calciatore, ma il promesso sposo, atteso all’aeroporto di Firenze, scappa con l’amante, la Juventus, accordandosi col club bianconero. Sembrava fatta, ma… colpo di scena: Berbatov torna in Inghilterra, al Fulham, preferendo la Premier per motivi familiari.

Guarin-Vucinic, affare fatto… o forse no

Juventus ed Inter rivali in campo ma unite sul mercato, o per lo meno così doveva essere. È l’inverno del 2014 quando sembra concretizzarsi uno scambio clamoroso: Mirko Vucinic all’Inter e Fredy Guarin alla Juve. Lo sgomento investe i sostenitori nerazzurri per l’importanza del colombiano nel centrocampo interista, mentre i tifosi della Vecchia Signora sono entusiasti dello scambio poichè Vucinic, dopo i primi anni in grande spolvero, ha perso lo smalto. Lo scambio poi saltò per le proteste degli ultras nerazzuri, aggiungendo un nuovo capitolo nella storia della rivalità a tinte bianconerazzurre.

Milinkovic Savic, lacrime di… aquilotto

Estate 2015. La Fiorentina ancora protagonista di uno sfortunato episodio di mercato. Altro colpo sfumato per la dirigenza viola sul rettilineo d’arrivo: Milinkovic Savic, giovane centrocampista serbo del Genk è in società per firmare il contratto sotto gli occhi del ds Pradè. Al club belga vanno 8,5 milioni di euro. Ma, proprio quando la Viola alza le mani dal manubrio per esultare, Milinkovic Savic scoppia in lacrime: «Scusatemi ma non posso, non posso davvero…». Incredulità della società viola, che aumenterà ancora di più quando il serbo, pochi giorni dopo, firmerà per la Lazio.

Edin Dzeko al Chelsea di Conte… anche no

Gennaio 2018: la Roma è fuori dalla lotta scudetto, mentre rimane vivo il sogno Champions. Di Francesco sperimenta in attacco, con Perotti falso nueve e all’improvviso l’imprescidibilità di Edin Dzeko non è più tale. Pallotta si guarda intorno e dall’Inghilterra arriva un’offerta difficile da rifiutare: il Chelsea di Antonio Conte offre 50 milioni più 10 di bonus per il bosniaco e Emerson Palmieri. Al centravanti giallorosso 6 milioni l’anno. Quando tutto sembra fatto, Dzeko rifiuta il trasferimento. La Roma si infuria con l’agente del giocatore, ma il bosniaco si farà perdonare a suon di gol nella cavalcata Champions.

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