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Calcio, i km percorsi servono a qualcosa?

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Nel calcio, rispetto ad altri sport, correre molto permette di occupare al meglio il campo, recuperare più palloni e permettere al proprio club di prendere il predominio in fase di non possesso e di possesso.

Ma i km percorsi servono a qualcosa? Correre di più, sia nel complesso che con i singoli calciatori, non implica necessariamente il successo, ovvero la vittoria. Ci sono squadre più “conservative” che riescono a preservare le forze e a colpire quando occorre, in contropiede o da calcio piazzato. Per questo i km percorsi sono sì un dato rilevante, ma non fondamentale.

Tra km percorsi e risultato finale: chi corre di più non vince per forza

Chi corre di più non vince per forza, o almeno non sempre. In media ogni calciatore – fatta eccezione per i portieri – percorre tra gli 8 e i 10 km a partita (media approssimativa), come anche riportato dalle statistiche che i bookmakers raccolgono per stilare i loro bonus benvenuto scommesse e i report di match analisi.

In Italia, e in Serie A, le squadre che vantano più km complessivi sono le “prime della classi” per quanto riguarda la stagione scorsa, quella del 2020/2021. A condurre questa speciale classifica è l’Inter di Antonio Conte che ha anche vinto il campionato, con 113.021 km, seguita da Lazio e Napoli. Non è un caso che sia Conte – all’Inter nel 2020-2021 – che Simone Inzaghi – in nerazzurro nel 2021-2022 – abbiano sfruttato le caratteristiche della propria rosa, giocando entrambi sulla velocità e sulla resistenza dei propri giocatori. Entrambi gli allenatori, come dimostrano i dati, fanno dei km percorsi la loro peculiarità, grazie anche a dei calciatori capaci di rispondere alle proprie esigenze, su tutti Brozovic, vero e proprio “maratoneta” della squadra.

In questo caso sembra che percorrere più km degli altri sia l’arma per vincere, dato che l’Inter di Conte ha siglato il successo in campionato e l’Inter di Simone Inzaghi ha conquistato Coppa Italia e Supercoppa italiana.

Nel complesso, però, correre di più degli altri non porta per forza alla vittoria del club, poiché la corsa deve essere fatta con logica e coerenza, e con un’attenta lettura della partita e soprattutto dell’avversaria. Ci sono infatti molti club, soprattutto nel contesto europeo, che preferiscono far giocare le avversarie, rimanendo spesso “ferme” nella propria metà campo o in fase difensiva, in attesa di un’occasione per colpire e per segnare, chiudendo poi i conti. In quel caso correre di più porta solo ad accumulare stanchezza e perdere lucidità, in favore di compagini furbe a subire in modo passivo per poi approfittarne quando occorre.

I giocatori che si sacrificano di più

Come ogni statistica che si rispetti, anche per quella dei km percorsi bisogna soffermarsi su chi corre – e si sacrifica – più degli altri. Il ruolo più adatto per primeggiare in questa classifica è quello del centrocampo, dato che spesso i giocatori di questo ruolo fanno da collante tra difesa e attacco e si ritrovano a gestire le fasi, sia quella difensiva che quella offensiva.

In Serie A, per la stagione 2021/22, alcuni dati evidenziano i giocatori che si impegnano di più e macinano più km – in media – durante un match. Primo è Marcelo Brozovic con 11,732 km, seguito da Sergej Milinkovic-Savic con 11,659 km, a chiudere il podio Morten Thorsby con 11,547 km. Inter, Lazio e Sampdoria, i tre giocatori che mediamente corrono di più e che giocano proprio a centrocampo.

Le statistiche ci permettono di soffermarci anche su tutti gli altri ruoli, ecco allora chi corre più km tra i difensori, tra i terzini ed esterni, e tra gli attaccanti. Per quanto riguarda il reparto difensivo, ci sono Luiz Felipe con 10,7 km, Milan Skriniar e Francesco Acerbi con 10,6 km. Con 10,5 c’è invece Rafael Toloi. Ancora una volta Lazio e Inter, in aggiunta l’Atalanta. Passando a terzini ed esterni si menzionano Antonio Candreva con 10,8 km, Davide Faraoni con 10,7 e Alvaro Odriozola con 10,5 km. In questo campo Sampdoria, Hellas Verona e Fiorentina, squadre che puntano sulle fasce. Infine, per gli attaccanti troviamo Ciro Immobile con 10,7 km, Dusan Vlahovic con 10,2, Joao Pedro ed Emmanuel Gyasi con 10 km. Ancora la Lazio che ha cambiato pochissimo della sua identità nonostante l’arrivo di Sarri, poi la Juventus e Cagliari e Spezia, dove gli attaccanti si ritrovano ad aiutare la difesa.

Ecco allora che i dati permettono di capire chi corre di più e quanto la media di 8-10 km a partita venga superata, anche se non implica un successo certo per chi percorrere più chilometri degli altri.

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