2014

Cairo: «Torino, in arrivo tre rinforzi»

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E prosegue: «Quagliarella deve dare di più. A Sanchez Miño forse serve cambiare aria»

Contestato dai tifosi, che si aspettano rinforzi sul mercato durante la finestra invernale, Urbano Cairo risponde attraverso le colonne di Tuttosport, evidenziando i suoi meriti ed esprimendo il suo piano per rilanciare il Torino: «A parte la stagione 2008-2009, credo di aver agito bene. La contestazione ci sta, ma non mi colpisce più di tanto. Io quegli striscioni li prendo come stimolo. Le operazioni in entrata saranno due o tre: un centrocampista di ragionamento e due attaccanti, uno abbastanza giovane, uno abbastanza esperto e con la testa del nostro Moretti. Che sappiano attaccare la profondità, come vuole Ventura. Era una delle ipotesi, Pinilla. E’ andato all’Atalanta, sono felice per lui. Ne esistono altri, però».

ALL’ATTACCO – Il patron granata non intende agire di fretta, ma entro i primi dieci giorni di gennaio e con la consapevolezza che debbano incastrarsi diverse situazioni. Preferisce non sbilanciarsi per non mandare all’aria le trattative, ma dà comunque qualche indicazione: «Giovinco? Magari la Juventus lo cederebbe pure, però il procuratore del giocatore non mi sembra intenzionato a lasciarlo partire prima che vada in scadenza. Una persona particolare, il procuratore. Ritorno Immobile? Mi sembra oggettivamente difficile. Il Borussia Dortmund si è prodigato in un investimento importante e non credo sia intenzionato a prestare Immobile in giro per l’Europa. Per carità, mai dire mai, però Ciro al momento è fuori mercato, anzi fuori contesto», ha spiegato Cairo, secondo cui Alessio Cerci doveva andare già in estate al Milan, che non se la sentì di investire, lasciando campo all’Atletico Madrid.

GLI ALTRI REPARTI – Con orgoglio Cairo parla della difesa: «La nostra difesa è fortissima, composta quasi interamente da nazionali. Darmian, Moretti, Glik, Gaston Silva, Maksimovic, pagato caro per il riscatto, Jansson e Bruno Peres. Non abbiamo sbagliato un colpo, non a caso è la sesta miglior retroguardia del campionato». Diverso il discorso per il centrocampo, non a caso il Torino è a caccia di un “metronomo che sappia usare il cervello”, mentre in uscita c’è Sanchez Miño: «Mi è costato più di 3 milioni, ha pagato il nuovo contesto tattico, si sta abituando al calcio italiano che è differente da quello argentino. Non è escluso che possa sbloccarsi psicologicamente cambiando aria. In una squadra italiana, ovvio. Come è ovvio che possa tornare da noi».

BILANCIO – Cairo, che si aspettata di più da Larrondo e Barreto, si aspetta di più da Fabio Quagliarella: «Un giocatore importante, senza dubbio. Ha fatto alcune cose buone all’inizio, ma noi ci aspettiamo molto di meglio da lui». Nonostante le difficoltà incontrate in questa prima parte di stagione, il 2014 resta positivo per il presidente del Torino: «Questo è stato un anno bellissimo. La passata stagione è stata la migliore della mia presidenza. Pensi all’Europa… In campionato ritengo sia inevitabile pagare un prezzo salato a fronte di un doppio impegno a cui nessuno era abituato. Finora il nostro campionato non lo giudico male, ma è sicuramente migliorabile. E infatti, come le ho detto all’inizio, stiamo lavorando per rendere la squadra più competitiva. Abbiate fiducia e pazienza».

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