E sullo stadio: «Filadelfia nel 2016, Olimpico incomprabile»

TORINO CAIRO – Nel corso del forum organizzato da Tuttosport il presidente del Torino non ha parlato solo di mercato, ma anche di altri temi, come lo scivolone del presidente FIGC Carlo Tavecchio, che l’Uefa non ha perdonato: «La squalifica rappresenta una botta molto pesante per il presidente e per tutto il movimento del calcio italiano. Lo abbiamo eletto con una certa difficoltà e nonostante un certo tipo di divergenze anche tra club di serie A. Io, per la verità, non l’ho votato. Doveva lavorare per riformare il nostro sport…», ha dichiarato Urbano Cairo, che ha parlato di altri temi scottanti, come l’affondo del premier Renzi per il pagamento delle forze dell’ordine impiegate negli stadi: «Capisco le difficoltà economiche del governo, ma ricordo che all’interno degli stadi, le società di calcio già sostengono un impegno oneroso con gli steward che sovraintendono alla sicurezza. Noi, per esempio, ne impieghiamo 270 per garantire la gestione. Mi pare che i club facciano già molto».

LA CRISI – A proposito di crisi economica il patron granata ha affrontato poi la questione del prezzo dei biglietti: «Tengo i prezzi dei biglietti molto bassi per favorire l’affluenza dei nostri tifosi ma evidentemente non basta. Bisogna considerare anche la presenza debordante delle televisioni. Tra l’altro quest’anno partecipiamo all’Europa League e sia nei preliminari che nelle partite del gironcino abbiamo registrato un buon numero di spettatori».

QUESTIONE STADIO – Il discorso relativo ai biglietti si lega inevitabilmente a quello dello stadio. Ed, infatti, Cairo ha anche parlato della ricostruzione del Filadelfia: «Mi dicono che la grande data potrebbe essere intorno alla metà del 2016 o giù di lì. Adesso si procederà già all’operazione di disboscamento e bonifica bellica del terreno per cui siamo molto lanciati. Olimpico? E’ gravato di una ipoteca significativa per cui fare ragionamenti su una bene non disponibile, visto che l’ipoteca è di 38 milioni di euro, non ha senso e non è possibile. Oggi parlare di altro oltre all’affitto non è possibile». 

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