2017

Cairo: «meno calcio in tv e chiudere prima il mercato»

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Il presidente del Torino Cairo ha la ricetta. Meno calcio in tv e più persone allo stadio. La Tv della Lega Calcio una soluzione da studiare

Urbano Cairo, presidente del Torino e del gruppo editoriale RCS, sembra avere le idee chiare in merito al percorso del calcio italiano e dei clubs in tema di diritti tv: «Ho visto i dati, solo nel 2012, cioè 5 anni fa, i valori dei diritti televisivi ci ponevano al secondo posto dopo la Premier. Poi purtroppo siamo stati sopravanzati dalla Liga spagnola e dalla Bundesliga.»

Le parole di Cairo, a margine della cerimonia svoltasi ieri a Milano che lo ha visto ricevere il premio di “Manager Sportivo dell’anno”, paiono suonare come un’allarme dopo la mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale di Russia 2018.

Nel dar manforte alle sue dichiarazioni, il numero uno granata ha posto l’accento sul gap che contraddistingue la Serie A italiana dai principali tornei europei in merito agli introiti derivanti dai diritti tv.  E da uomo esperto di media, l’idea di una Tv della Lega calcio che possa trasmettere in diretta i matches della Serie A lo intriga, considerandola tuttavia opzione secondaria: «Se non fossimo in grado di crescere intorno ai 2 miliardi, l’opzione legata al canale della Lega potrebbe diventare attuale. Se non avessimo i valori giusti per il nostro calcio sarebbe giusto muoverci in prima linea per lanciare noi il prodotto.» Interessante poi anche lo spunto che ha voluto lanciare ai suoi “colleghi” presidenti in tema di presenze allo stadio, volendo “spostare” fisicamente il pubblico dal comodo divano ai seggiolini degli spalti: «Di sicuro credo sia utile far come in Inghilterra dove non sono trasmesse tutte le partite. Ne abbiamo già parlato in Lega, può essere un modo per incentivare i tifosi a tornare negli stadi. In Spagna puniscono chi ha gli spalti vuoti. Anche noi dobbiamo trovare delle formule ad hoc. Magari abbassando il prezzo dei biglietti».

Infine, non sono mancati gli accenni al calciomercato ed al tema dei mancati pagamenti degli stipendi, che rischiano ogni anno di veder fallire società anche prestigiose, come il caso recente del Modena, nonché di sconvolgere le classifiche per via delle penalizzazioni inflitte. Sono d’accordo a chiudere prima il mercato. Giocatori che giocano ma vogliono andare altrove sono dannosi. Il momento giusto per chiudere la sessione è prima dell’avvio del campionato. Gli allenatori avrebbero prima la rosa con cui lavorare. Ben vengano le date scelte dalla Premier, magari in Italia con una settimana in più per le trattative. Sulla questione dei mancati pagamenti sono dell’idea che senza tre mensilità un giocatore possa liberarsi dal club. Servirebbe però una presa di coscienza maggiore anche dei calciatori in tema di trasferimenti, a volte rifiutano ogni meta mettendo in difficoltà i club”. Chissà se patron Cairo avrà voluto fare indirettamente riferimento a qualche suo giocatore.

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