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Cairo Juric: perché il Toro vive questo scontro proprio adesso

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I risultati del Torino cominciano ad arrivare, ma non finiscono le frecciatine del Presidente granata al suo tecnico

Juric dice che se ne andrà se il Toro non otterrà la qualificazione in Europa. Poi lascia capire di essere disponibile a prolungare il contratto, anche se si è lontani dal sapere se l’obiettivo verrà centrato. Cairo risponde in modo poco urbano a dispetto del suo nome di battesimo, dice che la vita può andare avanti senza il mister al quale dà una bella somma. La dialettica dipendente-padrone va avanti e nel frattempo i granata battono il Lecce. I giornali di famiglia – Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport – fanno finta di nulla: non scrivono niente dello scambio di battute anche pesanti, ma forse anche questa è una notizia, non prendere posizione e stare nella censura un significato lo ha. Qualcosa, per la verità, trapela anche dalla Rosea. Stefano Agresti, oggi, prova a buttare acqua sul fuoco, cercando di tenere un po’ tutto insieme, rimandando al futuro la resa dei conti: «La qualificazione per le coppe è un obiettivo quanto meno possibile, in linea con gli investimenti tecnici che sono stati fatti dalla proprietà. La rosa è completa e competitiva, l’ha dimostrato tra l’altro sul campo in diverse occasioni: inevitabile coltivare certe ambizioni, insomma. Ed è proprio a questo, all’Europa, che deve essere destinata ogni energia. Juric è stato scelto e voluto dal presidente Cairo, che l’ha sostenuto durante tutte queste tre stagioni sulla panchina del Torino. Ora è il momento di raccogliere i frutti del lavoro e, appunto, degli investimenti. Poi, alla fine del campionato, ci sarà tempo e ci sarà modo per discutere serenamente del futuro. Non adesso».

Su un altro quotidiano, La Repubblica, Fabrizio Turco, esperto di cose granata, propone una riflessione di carattere totalmente diverso: «Due domande: perché un uomo sempre intelligentemente – e astutamente – accorto come Cairo, stavolta taglia corto in questa maniera quasi brutale proprio al termine di una serata felice, caratterizzata da una vittoria così preziosa? E perché il taglio netto giunge proprio alla vigilia di un ciclo-chiave che vedrà i granata affrontare una dietro l’altra Lazio, Roma, Fiorentina e Napoli nel giro di venti giorni?». Le risposte sono due: o il presidente vuole aprire una voragine con il tecnico, per poi puntare su Rino Gattuso; oppure, siamo nell’ambito della normalità dei rapporti tra i due e Cairo ha solo fatto la voce grossa per far capire che tocca a lui decidere.

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