2015
Cagliari, Zeman: «Conta solo la vittoria, ci credo»
Continua il boemo: «Domani mi aspetto di vedere un Cagliari che produce e costruisce»
Una delle ultime spiagge per evitare la retrocessione attende il Cagliari, che domani farà visita al Genoa di Gasperini al Marassi. In conferenza stampa, il tecnico dei sardi Zdenek Zeman ha presentato la sfida con il Grifone: «Conta solo la vittoria, contro il Genoa come contro tutte le altre. I ragazzi sanno in che situazione ci troviamo e che dobbiamo fare di più. Infortunati? Donsah non ce la fa, Caio è in nazionale. Cossu non si è allenato come vorrei in settimana, ha avuto qualche problema fisico: non ci sarà domani».
CI CREDO – «Domani mi aspetto di vedere un Cagliari che produce e costruisce, evitando gli errori che ci stanno costando cari. Servono concentrazione e applicazione per farcela. Se ci credo? Certo. L’ho detto altre volte e non è una frase fatta, sono convinto dei mezzi di questa squadra. Io posso parlare solo di quello che vedo, alcuni sono consci della situazione, altri non lo danno a vedere. La partita di domani è importante perché dobbiamo vincere due partite più di Atalanta e Cesena da qui alla fine. In questo senso la gara di Genova è un’occasione, meno ne restano e più diventa difficile. La partita dell’andata è la classica gara che avremmo dovuto chiudere, ma ogni match fa storia a sé. Il Genoa non vince da due mesi? Non è un discorso di risultati, vedo una squadra che gioca un buon calcio e ha qualche ottima individualità. Una vittoria domani sarebbe un passettino, poi ne dovremmo fare altri. Non basta una vittoria per come siamo messi. Loro credo che giocheranno col 3-4-3 offensivo, come nelle loro corde».
CHIUDE ZEMAN – «M’Poku si deve fare, ha tanta voglia e ciò lo porta qualche volta all’individualismo. Conti titolare? Tutto è possibile, ho 22 giocatori pronti. Ekdal era tornato dalla nazionale con qualche problema fisico, ora ha lavorato tutta la settimana. Rossettini per me ha fatto bene contro la Lazio, i gol presi a difesa schierata non sono mai colpa di uno. Husbauer giocava in una squadra con altri obiettivi e altri ritmi, è normale che ci voglia un po’ di tempo per adattarsi. Ricordo che faticarono anche Platini e Zidane all’inizio. Nella squadra più forte della Repubblica Ceca bastava giocare di fino, qui c’è da combattere. Un discorso simile vale per Cop, vorrebbe fare tanto. E’ un centravanti che vorrebbe segnare a ogni azione, ma qui ci sono altre difese. Calendario? Ci mettono sempre in anticipo, questo non ci agevola. Conoscere i risultati delle altre non è importante, noi dobbiamo fare il nostro sul campo. Lo spostamento della gara col Parma? Non conosco i problemi dei gialloblù, finora hanno avuto quello che volevano, perfino non giocare quando non c’erano le condizioni. Beretta? Ha rinunciato a fare l’allenatore per occuparsi del settore giovanile. La fatica? Erano più stanchi una settimana fa. E comunque quello che conta è la freschezza mentale. Il calo fisico alla distanza si è visto già dalla partita con l’Empoli, può essere il cambio di stagione. Per giocare con la giusta aggressività servono le gambe. Sto lavorando per portare al meglio la forma fisica, spero di averne i frutti già domani».