2012

Cagliari, si torna a pensare al caro vecchio campionato

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Una sciagura difensiva ha stroncato il sogno del Cagliari di poter ancora andare avanti in Coppa Italia. Nulla da fare contro la Juventus, avanzata ai quarti di finale grazie al gol di Sebastian Giovinco, che ha sfruttato un’imprecisione di un Rossettini che sulla carta doveva essere tra quelli che avrebbe dovuto dare maggiore sicurezza dietro, al fianco di un Del Fabro invece confermatosi un elemento di ottima caratura e di rosee prospettive per il futuro, si spera in Sardegna.

La sconfitta maturata allo Juventus Stadium non deve tuttavia diventare una caccia all’uomo. L’ex Siena avrà sì sbagliato, ma complessivamente la squadra, lui compreso, ha provato a fare quel che poteva. Pulga e Lopez hanno schierato le seconde linee. Stessa cosa ha fatto Conte, che però può vantare dei rincalzi nettamente migliori di quelli dei due colleghi in rampa di lancio.

Eppure i sardi non hanno lasciato il campo con disonore. Il primo tempo non è stato certo dei migliori, ma nella ripresa ha saputo tenere botta e protrarre fino al novantaduesimo la speranza di poter agguantare almeno i tempi supplementari. Tuttavia, nonostante uno schieramento dotato all’attacco, il gol continua a rivelarsi un traguardo ostile. La manovra anche nella serata di Torino è apparsa confusionaria e priva di un punto di riferimento che potesse agevolare il lavoro dei compagni. Ma c’è la scusante del campionato, che non è per nulla da criticare. Come dimostrato dal cambio nell’intervallo che ha visto uscire Ekdal per far spazio a Dessena.

Archiviata la coppa, si torna in campo per il campionato. Per la salvezza. A Parma non sarà facile contro la compagine guidata dall’ex Donadoni, ma servono assolutamente tre punti per potersi rilanciare ed evitare di risprofondare e rivivere le ansie di inizio stagione. Mancherà Pinilla, che oggi ha dimostrato voglia ma è stato supportato poco e male dai pari ruolo, in uno schema inedito e apparso quasi improvvisato. Thiago Ribeiro ha giocato con troppo egoismo, sbagliando praticamente ogni tentativo verso la porta, mentre Ibarbo ha avuto solo qualche tipieda opportunità per sguizzare alla sua maniera. Per merito di una difesa che vedeva tuttavia in campo gente come Bonucci e Barzagli. Due nazionale, mica gli ultimi arrivati, seppur sul primo spesso sia oggetto di derisioni fuori luogo e ingiuste.

Il ritorno in campo delle prime donne fa ben sperare. Al Tardini è necessario andare motivati e affamati. Lo stesso gruppo ora claudicante è lo stesso che aveva sorpreso tutti vincendone quattro di fila appena cambiato tecnico. Basta crederci, poi quel che sarà sarà.

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