2009
Cagliari, penultimi nel girone di ritorno
I numeri sono impietosi e parlano chiaro: nel girone di ritorno il Cagliari ha raccolto la miseria di tredici punti, frutto di tre vittorie (Livorno, Bari e Parma), quattro pareggi (Siena, Fiorentina, Catania e Sampdoria) e ben sei sconfitte (Inter, Chievo, Genoa, Lazio, Atalanta e Milan), senza considerare quella con l’Udinese, mercoledì 24 febbraio, nel recupero della diciassettesima giornata di andata e che, quindi, va annoverata (ma solo dal punto di vista statistico) nel computo della prima parte del torneo. La classifica del ritorno, guidata saldamente dalla straordinaria Roma di Ranieri, capace di mettere insieme trentatrè punti e di avvicinarsi a un soffio dall’Inter, vede il Cagliari al penultimo posto in compagnia dell’Udinese, ultimamente in ripresa, e davanti soltanto al derelitto Livorno, al terzo cambio di allenatore: via Cosmi, riecco Ruotolo.
I rossoblù continuano a segnare molto: cinquanta reti, quinto attacco del campionato, dietro quelli di Inter (61), Roma (57), Milan (52) e Genoa (52). Ma incassano all’inverosimile: cinquanta gol e terzultimo posto in graduatoria. Peggio hanno fatto soltanto le difese di Siena (55) e Genoa (52). La fase difensiva è un disastro, non si possono usare altre parole.
LA DEBACLE La sconfitta con il Milan, sabato prima di Pasqua, è stata la cartina di tornasole del campionato rossoblù: ben due gol segnati, del giovane Ragatzu e del non più sorprendente Matri (tredici centri per lui, record in serie A), ma tre subiti, in un crescendo di errori che hanno esaltato le pur notevoli qualità offensive dei rossoneri.
GLI ERRORI Non ci sono dubbi che le tre reti del Milan siano arrivate per errori individuali, di Canini, Astori e Marchetti. Ma gettare la croce addosso solo ai difensori sarebbe, oltre che ingiusto, sbagliato. Col Genoa gli errori furono anche di Marzoratti e Conti. E in diverse occasioni, anche altri rossoblù difettarono di concentrazione nella propria area. La verità è che non funziona più la fase difensiva. La retroguardia è scarsamente protetta e i limiti, inevitabili in una squadra giovane, vengono impietosamente messi a nudo. Il Cagliari ha perduto concentrazione e determinazione che, al contrario, erano massime quando l’obiettivo la salvezza era ancora da costruire. Raggiunti i trentotto punti (a due lunghezze dalla quota salvezza di quaranta indicata da Allegri), ecco il rilassamento che ha prodotto due pareggi e sei sconfitte nelle ultime otto partite.
QUOTA SALVEZZA à? la più lunga serie senza vittorie della gestione Allegri, che sinora si era fermato a sei (cinque sconfitte e il pareggio con il Milan all’inizio del campionato) nella passata stagione e a quattro in questa (pareggi di Livorno e tre ko di fila a inizio torneo). Un drastico peggioramento del rendimento che, unito alla resurrezione dell’Atalanta (terzultima a quota 31), deve spingere i rossoblù a rizzare le orecchie. Niente panico, per carità , ma da qui alla fine del campionato sarà necessario conquistare almeno una vittoria, in modo da chiudere dignitosamente e mettersi al riparo da qualsiasi sorpresa. Teoricamente, i nerazzurri di Mutti possono arrivare a quaranta-quarantuno punti. Gli “basterebbe” vincere le partite in casa (Fiorentina, Bologna e Palermo) e pareggiare una delle tre in trasferta, quella di Napoli, dando per perse le due impossibili con Inter e Roma. Un’ipotesi tutt’altro che remota.
L’INSIDIA Il calendario del Cagliari è, dal punto di vista teorico, tutt’altro che agevole, poichè propone incontri con squadre motivate. La Juve, prossima avversaria, è in una crisi che pare senza fine ma, dopo la scoppola di Udine (3-0), troverà sicuramente le energie per arrestare l’emorragia di punti. I bianconeri si sono chiusi nel silenzio-stampa e, sentendosi sotto assedio da parte dei tifosi e della stampa, specie quella torinese, troveranno, se non automatismi di gioco, forze nervose sufficienti a rendere complicata la trasferta del Cagliari. Seguirà l’insidioso confronto interno con il Palermo, in lotta per la zona Champions, quello fuori casa con il Napoli, acerrimo rivale dei rossoblù e anch’esso in corsa per l’Europa che conta, la gara con l’Udinese, che deve ancora tirarsi fuori dai guai, la proibitiva visita alla Roma, e la chiusura con il Bologna che, se continua così, dovrà trovare al Sant’Elia i punti necessari per la salvezza.
RUSH FINALE Impossibile rilassarsi, dunque. L’operazione Juventus (che scatta questo pomeriggio con la ripresa degli allenamenti, tutti disponibili, compreso Parola), deve essere condotta per bene, senza rilassamenti. Serve un altro piccolo sforzo per rinsaldare la classifica e ripristinare la bella immagine del Cagliari di un tempo neanche tanto lontano.
Fonte: www.unionesarda.ilsole24ore.com (Ivan Paone)