2013
Cagliari, l’interrogatorio di Cellino: “Ho bisogno di aver fiducia nella giustizia”
CELLINO GIUSTIZIA CAGLIARI INDAGINE IS ARENAS – L’Unione Sarda ha riportato delle parti dell’interrogatorio a cui è stato sottoposto Massimo Cellino, presidente del Cagliari, in seguito al suo arresto con l’accusa di tentato peculato e falso ideologico in relazione alla costruzione dell’impianto di Is Arenas a Quartu S.Elena. Nel corso dell’inquisitorio si parla anche dei dirigenti comunali Gessa e Lilliu. Vi riportiamo alcune dichiarazioni raccolte anche dai colleghi di Cagliari News 24: “Io non capisco più nulla, so solo che in prigione. Mauro Contini è una testa di c*, ed è anche un vigliacco perché sta in ospedale e non viene in carcere. Fa andare in prigione Stefano Lilliu, e io pensavo fosse un autista! L’unica cosa che ha fatto questo ragazzo, è venuto solo una volta a prendere i biglietti per le scuole di Quartu. È mortificante che il Cagliari debba andare a giocare a Quartu o a Elmas quando terreni e impianti a Cagliari non mancano. Ho visto scrivere bestemmie talmente grosse, che volevo fare speculazioni immobiliari, ma pensa che voglia costruire palazzine a Sant’Elia?”
Il presidente sardo ha poi proseguito parlando dell’indagine e infine delle minacce telefoniche a Gessa: “Non ci hanno consentito di fare 30 centimetri di scavi all’interno dello stadio per far passare le canalette degli impianti elettrici. Stia attento dottore, poi le dico altro e me ne vado in cella a piangere come Silvio Pellico… Sono dei maiali. Non sembrava vero che ci fosse lo stadio per buttarci le scuse. Gessa veniva ad Assemini, aveva paura dell’indagine. Gli dicevo di stare tranquillo se non aveva fatto niente, però sembrava uno di quelli con dieci chili di eroina in casa, troppo bianco, troppo preoccupato. Io non ho vantaggi, compro centrali,, cabine elettriche, i miei amministratori hanno speso 800.000 euro per assecondare richieste e carenze del Comune, solo nei confronti della Commissione provinciale,. terrorizzata da questa indagine, per la quale non si fa più nulla. Ci fanno arrestare: questa è la parola d’ordine, e forse hanno ragione. Ci hanno fatto comprare 148 idranti ma durante la partita la Polizia non li vuole e li dobbiamo spostare. San Siro ha 42 telecamere, noi 112: ma lo sa che con quelle punta Palazzo di giustizia ed entrano dentro la Sella de diavolo vivisezionando un gabbiano da Quartu?. Gessa? Può darsi che ci sia stata la telefonata ma non per minacciarlo, magari per dirgli di non venire col giubbotto viola che porta sfiga. Lilliu? Mai visto in cantiere. Nessuna pressione al comune per avere fondi per proseguire i lavori? Ma sta scherzando!? Nego! C’era la volontà di Contini, Gessa e del Consiglio comunale di dare precedenza ai lavori vicino allo stadio”.
Infine qualche battuta sul Sant’Elia: “Domani mattina, se vuole Zedda, se ci fosse un sindaco serio e mi dice che ci fa col Sant’Elia, perché quello che abbiamo speso a Quartu non lo potevamo spendere al Sant’Elia... non avremmo chiesto nulla, nessuna concessione di superficie, nessun’altra costruzione.. non la vendono a nessuno questa bugia… siamo stati costretti ad andare a Quartu. Le condizioni attuali di Is Arenas non mi soddisfano. Non ci sono i botteghini allo stadio e i quartesi devono venire a Cagliari e sono incazzati neri, ecco perché ho chiesto un appuntamento col procuratore Mauro Mura, per parlare di queste cose. Io ho bisogno di aver fiducia nella giustizia“.