2013

Cagliari, finalmente la vittoria

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Dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo sembrava prospettarsi l’ennesima sconfitta, eppure il Cagliari stavolta ha saputo rialzarsi e rendere giustizia all’ennesima prova convincente. I rossoblù hanno scongiurato la settima caduta di fila ribaltando il risultato grazie alle reti di Marco Sau e Daniele Conti, le due figure più rappresentative al momento della squadra sarda, che aveva bisogno solo e soltanto di un risultato positivo e l’ha centrato in pieno, pur rischiando di lasciarselo sfuggire a due mintui dal termine a causa della traversa colpita da Kucka.

Privo del più esperto Ivo Pulga, squalificato la settimana scorsa contro la Lazio, il giovane allenatore Diego Lopez ha saputo guidare al meglio la squadra anche senza alcun supporto di rilievo. Ha giocato con diversi dei giocatori da lui schierati oggi in una partita estremamente delicata nonostante manchi ancora tutto un girone alla fine del torneo. E grazie a quello più fidato, colui che è diventato capitano dopo l’addio dell’uruguaiano al calcio giocato per dedicarsi a quello da tecnico, oggi ha potuto lasciare il campo con il sorriso. Come i tifosi isolani che non aspettavano altro che rivedere i propri beniamini tornare al successo perduto, ritrovato con grinta e impegno.

Ennesima conferma per Marco Sau, al settimo centro stagionale, il terzo nelle ultime quattro apparizioni, che ne fanno ancor maggior saldamente il miglior cannoniere della squadra. Mauricio Pinilla, il bomber del passato, non è più indispensabile e tale consapevolezza non è da poco. Considerando che una volta rimessosi in sesto potrebbe formare con il 25enne tonarese un tandem offensivo di rara pericolosità che farebbe invidia a molti dei team della massima serie. Ibarbo bene a sprazzi, ma è sua parte del merito del secondo gol, visto che è stato il colombiano a guadagnarsi il calcio di punizione da cui è scaturita la rete della vittoria. Buono anche l’innesto di Thiago Ribeiro, a suggellare una sfida in cui le scelte tecniche non si sono rivelate per nulla imprecise, forse perché arrivate per tempo e non nel finale con il rischio di dover intervenire a giochi ormai fatti.

La strada verso la salvezza è già tracciata. Non era il caso di disperarsi prima e non il caso di esaltarsi ora, anche se i punti raccolti finora sono molti meno di quelli che avrebbero meritato i cagliaritani nelle precedenti diciotto giornate. Ma ora l’importante è pensare ai tre ottenuti oggi e ripartire da essi per risalire la china a grandi passi per uscire dalla zona più pericolosa della graduatoria il prima possibile in modo da agguantare la salvezza a tempo debito. Dimenticando il passato, denso di rammarichi e delusioni, che tuttavia non avevano pregiudicato un traguardo totalmente alla portata, nonostante il blasone delle avversarie dirette.

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