2012

Cagliari, cosa resta del 2012

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Chiusura d’anno brusca per il Cagliari, in linea con quello che è stato l’andamento della squadra rossoblù nel corso di un 2012 da dimenticare. Tanti problemi, poche le gioie.

Tra le note dolenti, il noto problema legato allo stadio casalingo. Abbandonato prematuramente lo stadio Sant’Elia con la vittoria sull’Atalanta per 2-0 lo scorso primo aprile, per via dell’ormai fatiscenza dell’impianto comunale utilizzato dalla società sarda dal 1970, all’indomani della vittoria dello scudetto, la squadra isolana si è ritrovata senza fissa dimora. Il progetto di costruire il nuovo stadio ad Elmas è sfumato, costringendola all’esilio momentaneo a Trieste, che ha rischiato di perdurare anche per la stagione in corso. Come è stato effettivamente agli albori, visto che la prima partita ufficiale, quella contro lo Spezia di Coppa Italia, vinta in extremis con un gol di Joaquin Larrivey, si è disputata nella città giuliana.

In estate aveva però perso corpo per poi concretizzarsi la costruzione di un impianto, sulla carta momentaneo, nella limitrofa Quartu S.Elena. Messo in piedi a tempi record, il Cagliari ha potuto farne uso quasi fin da subito salvo incappare in una serie di ostacoli burocratici sorti all’ultimo che hanno portato il presidente Massimo Cellino all’esasperazione. Problemi che si sono ripetuti fino al termine dell’anno solare e che si spera lì restino.

Nei ricordi dei tifosi c’è poco spazio per le soddisfazioni. Essersi conquistati la nona salvezza di fila non è roba da poco per una provinciale. Il lavoro iniziato e chiuso da Massimo Ficcadenti, con un aiuto non di poco conto da parte di Davide Ballardini, alla fine ha permesso ai rossoblù di centrare l’obiettivo prefissato. Tuttavia come ogni volta, arrivati a quota 40 o giù di lì le forze e l’ambizione vengono meno, quasi fino a ritrovarsi immischiati nella lotta per non retrocedere. Ma il braccino corto del Lecce ha impedito l’irreparabile.

La nuova stagione è partita con il piede sbagliato, per poi rimettersi in sesto con l’arrivo di Ivo Pulga e Diego Lopez al posto di Ficcadenti. Quattro vittorie consecutive hanno spazzato via il trend negativo, poi ripresentatosi a forza di prestazioni sì positive ma inefficaci, aggravate da una difficoltà estrema in zona gol e da una difesa colabrodo.

Il 2013 potrà essere solo migliore.

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