Cagliari, Cellino: "Sognare è lecito" - Calcio News 24
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2011

Cagliari, Cellino: “Sognare è lecito”

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Massimo Cellino, presidente del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere dello sport’ nella quale ha parlato delle proprie ambizioni e di quelle della squadra rossoblu, partita bene in campionato: “à? solo l’inizio, sono stati giocati appena 180 minuti. Sarei più eccitato se al posto della seconda giornata fossimo già  alla penultima. Solo alla fine del girone d’andata sapremo qual è la reale dimensione del Cagliari”. Dopo aver vinto per 2-1 contro Roma e Novara i sardi partono alla volta della Sicilia per vedersela con il Palermo: “Il Palermo è una gran bella squadra “? prosegue Cellino – fisicamente preparata, più preparata del Cagliari visto che ha cominciato la stagione prima di noi. Andremo in Sicilia per dare il massimo. Poi ci toccherà  l’Udinese, altra squadra che ha cominciato la stagione prima del Cagliari, altro avversario forte, competitivo. Banchi di prova, sicuramente, ma dopo questi appuntamenti non ci saranno somme da tirare”. Per il patron isolano questo è un anno importante: “Per il ventennale della sua presidenza comunque Cellino vuole di sognare in grande. “Questo è il mio ventesimo campionato. “? speiga “? Certo, acquistai il club il 10 giugno del “?92, però l’anniversario è già … in corso. Per quanto riguarda il regalo, giocatori, tecnico e tifosi me lo stanno già  facendo. Anch’io mi sono un po’ stufato di andare in campo solo per salvarmi. Anch’io voglio entrare in un’altra dimensione e per questo stiamo lavorando ma per il salto di qualità  è decisivo il nuovo stadio”. Condizione necessaria per un futuro solido e di prospettiva: “La sopravvivenza del club nel prossimo decennio è legata al nuovo impianto. La mia non è una speculazione, la mia è una necessità . Come società  stiamo giocandoo una sorta di finale di Champions e siamo agli ultimi dieci minuti. Ma quei dieci minuti non passano mai. Eppure abbiamo fatto tutto seguendo le regole. Se mi danno il via libera, a Natale potrei aprire il cantiere”. Cellino torna poi sul campionato in corso: “La squadra ha le qualità  tecniche per fare qualcosa di più. Sognare è lecito. Ma nel momento in cui si sogna non bisogna neanche dimenticare che ci sono regioni, anche più ricche della Sardegna, che non sono rappresentate in serie A. Bisogna guardare le cose con realismo. Ma sono convinto che si possa fare di più e la conferma è venuta dagli ultimi due campionati. Gli anni scorsi ci è mancata la determinazione. Non dobbiamo ripetere l’errore: lo dobbiamo a giocatori come Conti e Agostini che sono entrati nella fase finale della carriera e meritano di ottenere qualcosa. Per il momento c’è la soddisfazione del primo posto, ottenuto senza rubare nulla a nessuno. E vorrei che fosse per tutti così”. Chiusura legata alle scelte di mercato operate in estate: “Spesso viene più tutelato chi gode di maggiore esposizione mediatica, “? conclude Cellino “? chi ha più soldi viene ritenuto più credibile e meritevole. E questo è sbagliato. Io pretendo rispetto per chi lavora seriamente, senza urlare, senza millantare. Qui tutti puntano allo scudetto, ma il 70 per cento delle squadre si è indebolito. Larrivey e Osvaldo giocavano tutti e due nell’Huracan ma Osvaldo è un campione perchè è costato 17 milioÃ?­ni, Larrivey un brocco perchè l’ho pagato solo tre e mezzo”.