2014
Burdisso: «Conte ha copiato Luis Enrique»
Il difensore del Genoa torna sull’esperienza romanista dello spagnolo
GENOA BURDISSO BARCELLONA ENRIQUE ROMA – Intervistato in Spagna, da Marca, il difensore del Genoa Nicolas Burdisso è tornato indietro nel tempo di qualche anno: era il 2011 e lo spagnolo Luis Enrique, attualmente sulla panchina del Barcellona, fu chiamato dalla Roma per la costruzione del nuovo progetto americano. Le cose non andarono per nulla bene e dopo una stagione disastrosa, Enrique andò via. In quella squadra c’era anche il giocatore argentino, che ha spiegato adesso per la prima volta cosa non funzionò quell’anno.
MALTRATTATO – Così Burdisso: «Enrique ha sempre fatto molta attenzione ai dettagli ed ha sempre analizzato gli avversari, è un perfezionista davvero meticoloso, ma penso che a Roma non abbia mai ottenuto il rispetto che meritava perchè era ancora inesperto ed in un posto nuovo. Soprattutto, era straniero. Per me comunque è impossibile parlare male di lui e a Roma nessuno lo ha mai fatto, Luis è un innovatore che arrivò in giallorosso in un momento di grandi cambiamenti, con una nuova dirigenza, acquisti giovani e tanti veterani». La Roma, quell’anno, mostrò un gioco molto “barcellonista”.
NUOVA FILOSOFIA – Ancora Burdisso, che spiega: «Quando c’era lui iniziammo a giocare la palla dalla difesa, usando il “tiki-taka”, e ci siamo presi tanti rischi: in Italia questa cosa non era mai stata fatta. Luis Enrique però è stato fondamentale per lo sviluppo di questo tipo di calcio, in particolar modo per Antonio Conte e la Juventus, che appunto hanno cominciato dopo a giocare la palla dalla difesa». Che la Juve abbia copiato la Roma solo un anno dopo?