Serie A

Buon compleanno a… Yann Karamoh

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Gli auguri di compleanno di oggi a Yann Karamoh, esterno d’attacco del Torino. Tutti i dettagli sull’ultima stagione

Oggi Yann Karamoh compie 25 anni. Per il franco-ivoriano si è chiusa una stagione nella quale dopo un lungo giro è tornato al punto di partenza. Non dal punto di vista geografico, bensì realizzativo: le 5 reti sono esattamente quelle siglate con il Caen al suo debutto in Ligue 1, risalente a sei anni fa. In mezzo ci sono state altre maglie in Italia (Inter e Parma), nella stessa Francia (Bordeaux) e anche in Turchia (Fatih Karagumruk), dal quale è preso dal Torino, con il quale ha firmato un contratto annuale che gli è già stato prolungato di altri due, con data di scadenza al 2025.

Convincere Ivan Juric non è facile, se non mostri il carattere e le applicazioni giuste. Evidentemente Yann c’è riuscito, dopo avere interpretato troppe volte la parte del talento potenziale che non riusciva a innescarsi come ci si sarebbe aspettato.
Per rimanere alle sue esperienze italiane, quando doveva ancora tagliare il traguardo dei suoi anni, è stato capace di rubare l’occhio in qualche circostanza. Due, in particolare, e non è poco visto che giocare nell’Inter ed essere molto giovane significa avere lo sguardo critico di milioni di persone, non necessariamente inclini a perdonare i passaggi a vuoto. Il primo acuto significativo lo fa in una gara a San Siro, contro il Bologna. «La gemma della gioventù francese!», urla il telecronista degli highlights della Lega Calcio mentre sta descrivendo i troppi errori in gara. Neanche lo sentisse, Karamoh si inventa un’incursione contrassegnata da un rapido uno-due con il destro e il sinistro che lascia basiti due avversari e gli consente di prepararsi lo spazio per il tiro da una ventina di metri. La cui esecuzione merita tutte le lodi del caso, è davvero un capolavoro, degno di stare nella collezione dei gesti tecnici coraggiosi che fa per l’appunto chi non ha molte partite alle spalle e vuole mordere il futuro. Schierato titolare da Luciano Spalletti, il ragazzino coglie decisamente l’opportunità. E quell’emozione se la porta dentro per un po’, come ammette pochi giorni dopo in diretta tv all’approssimarsi dell’impegno successivo: «Ho ricevuto tantissimi complimenti per il gol. L’ho rivisto tantissime volte, segnare al debutto da titolare è qualcosa di fantastico a San Siro». Gli fa eco il suo tecnico: «Karamoh è un ragazzo splendido: ha una faccia che racconta tutto, i suoi occhi raccontano molto della sua persona. É facile diventare amici di Karamoh, è facile farsi apprezzare quando uno è così. Tutti gli vogliono bene nello spogliatoio».

«Crea panico col suo passo da ghepardo», scrive La Gazzetta dello Sport a proposito della prestazione di Yann nell’ultima gara di campionato, che regala ai nerazzurri la partecipazione alla Champions League grazie alla vittoria all’Olimpico sulla Lazio. Non basta, però, per trovare una collocazione stabile. Nuove valigie, ritorno in patria, l’Italia diventa nuovamente casa sua in Emilia, dall’estate del 2019 al 2021, meglio la seconda della prima stagione: più partite, più gol, più occasioni per mettersi in mostra.

Anche in questo non basta per conquistare un posto al sole. Karamoh vive in un’altalena di prestazioni, la squadra retrocede in B, lui si sposta in Turchia per un altro prestito fino all’interessamento del Toro. Anche in questo caso non è la continuità a caratterizzare le sue partite. Ma è indubbio che la stagione in granata lo vede registrare un andamento in crescita, una maggiore capacità di pensare calcio in verticale e, soprattutto, gol che coronano strappi e guizzi e che possiedono un peso specifico rilevante, come quelli siglati davanti al proprio pubblico contro Udinese e Bologna in due gare decise dai suoi exploit, per un totale di 6 punti da aggiungere alla classifica. Tra due giorni riparte la giostra con il raduno e una settimana dopo il ritiro a Pinzolo: la corsa per conquistare un posto da titolare non lo vede in prima fila, ma neanche condannato a stare nelle retrovie.

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