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Buon compleanno a… Samuel Iling-Junior

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Buon compleanno oggi a Samuel Iling-Junior, esterno della Juventus che compie 20 anni. Ecco chi è

Oggi Samuel Iling-Junior compie 20 anni. Per i giocatori come lui c’è sempre una duplice tentazione. Incasellarli come giovani, categoria che è correttissimo proporre a quelli della sua età, col rischio, però, di estenderla per molto tempo, quasi fosse una gabbia dalla quale è difficilissimo evadere. Oppure, cogliere in qualche segnale più o meno evidente le stimmate di qualcosa d’importante, non diciamo un campione ma quanto basta per fare sognare, e considerare la sua apparizione un vento di novità benefico e necessario. Con la conseguenza quasi ovvia – ci sarebbe da aggiungere purtroppo, anche se lo dicono in pochi – che ogni cosa fatta bene viene esaltata, mentre i passaggi a vuoto finiscono per essere giustificati.
Aggiungiamo al discorso un’altra problematica, che separa Iling-Junior dagli altri: far parte della Juventus. Anzi, per essere precisi di “questa” Juventus. Non è una sottigliezza, semmai è proprio il punto decisivo: stare dentro una squadra che ha un livello tecnico più che normale. Perciò, dove basta anche solo puntare l’uomo, superarlo, dimostrare di avere personalità e si raggiunge accelerando uno status che altrove non si ha. In più, è interesse societario promuovere ogni giovane che fa bene in campo per dare corpo e sostanza alla filosofia e alla pratica della Next Gen, progetto dapprima nato con certi presupposti e oggi vetrina esibita un po’ per amore (ci si crede davvero) e un po’ per forza (non si ha molto altro da mostrare).

Di conseguenza, Iling-Junior l’anno scorso viene buttato in mischia nell’ennesima disfatta in Champions League a Benfica e lui ha un impatto straordinario, squassa la partita, quasi determina la rimonta dal 4-1 al 4-4 solo sfiorato. Non pare vero che si abbia finalmente uno come lui, uno da definire subito europeo per come sgasa, da appiccicargli addosso il bollino di certificazione. Non è che da quel momento il ragazzo abbia le porte spalancate, figurarsi con uno come Allegri che teorizza la necessità di passaggi graduali e non manca di esibire un’ideale orticaria ogniqualvolta in conferenza gli propongono – per l’appunto – un giovane come nuovo fenomeno di turno. Il mantra dell’equilibrio del tecnico lo induce comunque a schierare l’inglese per la prima volta da titolare in campionato a Bergamo, siamo sempre nel 2022-23, e lui risponde segnando il suo primo gol in Serie A.
Passa qualche mese, cambia la stagione, nasce una nuova Juve che è diversa di pochissimo da quella precedente e domenica sera, al termine di un altro Atalanta-Juventus, viene quasi automatico ai giornalisti notare la differenza tra lo 0-0 finale e i successo per 2-0 dello scorso torneo determinato dalle reti di Iling-Junior e Vlahovic.

Entrambi assenti dal campo per ragioni diverse: Samuel langue in panchina, Dusan è a casa afflitto dalla lombalgia. E quando a fine gara, di conseguenza, viene chiesto all’allenatore bianconero perché non abbia fatto ricorso a una risorsa come l’ancora diciannovenne, la spiegazione non è chiarissima e, soprattutto suona evasiva: «Potevo mettere Iling e potevo giocare senza centravanti mettendo un centrocampista in più». Sta di fatto che, ovviamente, nei giorni successivi non può che rafforzarsi la voce che già quest’estate aveva circolato e non poco: di spazio, in questa Juve col 3-5-2, aumentata di un esterno con lo spostamento di McKennie sulla fascia, per Iling ce ne sarà molto poco. Per di più, lo ha ridotto i contemporanei arrivi di Cambiaso e Weah. Anche se lui non è che non si dedichi al lavoro difensivo, anzi. Lo si ricorda più per ciò che ha fatto dietro che per quello che (non) si è visto davanti: avere evitato un gol con l’intervento su Ndoye passibile di calcio di rigore in Juve-Bologna; la generosa corsa con salvataggio su Laurienté in Sassuolo-Juve, dove pure non è che il suo ingresso in campo abbia sortito chissà quale effetto.

Il finale sarà cessione o prestito altrove a gennaio? O da qui al nuovo anno succederà qualcosa e Iling-Junior finalmente riuscirà a ritagliarsi un posto in prima fila e non più in panchina? Ne parliamo ai suoi 21 anni, dove scriveremo comunque “il giovane” Samuel Iling-Junior perché lo è davvero, non è un errore.

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