Calcio italiano

Buon compleanno a… Nico Pulzetti

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Oggi Nico Pulzetti compie 39 anni. Da poco meno di 4 anni ha smesso con le scarpette da calcio e ha intrapreso la carriera di allenatore. Dal 20 ottobre 2021 è stato ingaggiato dal Calvi Noale, formazione iscritta al campionato di Eccellenza Veneta. Ieri ha guidato i suoi ragazzi in Calvi Noale-Spinea, gara terminata 2-2.

I 39 anni non sono un compleanno speciale. Oppure, per meglio dire, è prevedibile che saranno i 40 a essere memorabili e iper-festeggiati perché si entra in un’altra fascia d’età. Pulzetti, però, un compleanno probabilmente ineguagliabile l’ha già vissuto, almeno sul piano professionale. Risale al 13 febbraio 2008, 24 candeline da spegnere nientemeno che a San Siro. Luogo da sogno, oppure da incubo, se sul terreno verde ti gira la testa. Non è il suo caso. Pulzetti è al suo primo anno in Serie A. Vi è arrivato dopo l’esordio a Cesena in C1 – lui è nato a Rimini -, una stagione i C2 con il Castelnuovo e il salto in B per due stagioni col Verona che hanno convinto. Tanto che il Livorno lo vuole e lui ne diventa un titolare. A Milano, davanti alla squadra rossonera, le gambe non gli tremano. Non è tempo di bilanci, alla sua età piuttosto si vive di esaltazioni e chissà se l’idea di segnare proprio nel giorno del compleanno gli balza in testa prima che. Prima che arrivi in area di rigore dalla destra, si sposti il pallone sul sinistro e s’inventi una conclusione all’incrocio. Centrando il bersaglio, cosa ancora più rimarchevole perché per farlo la sua freccia deve scavalcare Kalac: che magari non lo ricorderete per qualche sua parata particolare, ma certamente la statura e la struttura fisica sì, se l’avete visto lo avete sempre definito come un gigante. «Ho festeggiato nel migliore dei modi la ricorrenza della mia nascita», dice un esultante Pulzetti, complimentato anche a fine gara dal patron Spinelli. «Abbiamo giocato tutti molto bene. Per me è una serata indimenticabile, sono felicissimo. Mi dispiace solo di aver sbagliato il possibile raddoppio a pochi minuti dalla fine».

Suona a metafora, l’errore finale che impedisce ai toscani di fare il colpo grosso e di “accontentarsi dell’1-1. Ovvero: anche nelle cose belle ci può essere qualcosa che le rovina un po’. Indicazione anche della stagione della squadra, a ben vedere. Che finisce per retrocedere in Serie B mentre Nico riceve complimenti da più parti. Tanto è vero che nell’estate del 2008 si parla molto di lui. Un po’ perché non nasconde che sì, insomma, la categoria inferiore non è che proprio la gradisce tanto, anche perché lui la conosce e non c’è proprio da rimpiangere quei campi infuocati. In più, il suo agente Claudio Peverani non fa nulla per nascondere la realtà: «Non c’è nessuna trattativa al momento, non fatemi dire di più. Lui piace alla Juventus, come piace a mezza serie A, come dice anche Spinelli spesso. Anche il Palermo è attivo, il problema di Pulzetti è che il presidente si decida a cedere il giocatore. Lo vogliono 5 o 6 squadre tra le più importanti di serie A, ma per convincere Spinelli serve un’offerta più importante. La cosa certa è che il ragazzo non vuole restare a Livorno. Non ci sarà nessun braccio di ferro, perché sia io che lui siamo molto riconoscenti agli amaranto, ma la chance della serie A è molto importante».

Pulzetti da Livorno se ne andrà via, ma due stagioni dopo. In mezzo c’è il ritorno in A, la nuova retrocessione e tante esperienze: Bari, Chievo, Bologna, Siena, Cesena, Spezia e Padova con la fascia da capitano. Molta Serie A, ma anche un po’ di Serie C e pure l’Eccellenza col Sandonà, quando il Covid costringe tutti a casa e lui si mette a postare allenamenti con il figlio piccolo per indurre i suoi fans a fare esercizio fisico pur nelle difficili condizioni di vita del periodo.

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