Sampdoria News
Buon compleanno a… Moreno Mannini
Oggi Moreno Mannini compie 61 anni e ha fatto parte della grande Sampdoria dello scudetto con Mancini e Vialli
Oggi Moreno Mannini compie 61 anni. Esattamente un anno, al raggiungimento di una cifra tonda così importante come quella che segna il sesto decennio di vita, ha rilasciato una lunga intervista a Il Secolo XIX nella quale si esprimevano molti concetti importanti. Quelli che direbbero tutti coloro che hanno fatto parte della Sampdoria più bella della storia, quella che – come amano dire quando si ritrovano – aveva il piacere di giocare a calcio come se fosse una vita in vacanza, in un connubio tra amicizia e risultati sportivi che ha ben pochi paragoni in Italia.
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Al quotidiano genovese, Mannini esprimeva la fiducia nei confronti del suo compagno di squadra Lanna, chiamato al vertice della società in un momento delicatissimo sotto ogni punto di vista: «Io presidente? Non so cosa scrivono, sono lontano e lunga vita a Marco! Chi comprerà il club deve puntare sul legame ritrovato, che era la nostra forza. Non c’è futuro senza passato, si prenda spunto dalle cose buone. Sul fronte societario sono convinto che ci saranno presto risvolti positivi. Spero che chi la prenda non faccia solamente un investimento economico, ma abbia anche a cuore la Samp. L’affetto per la maglia ci vuole». Poi si soffermava sul significato di 501 presenze in blucerchiato che lo rendono il secondo giocatore per militanza alla Sampdoria dopo Roberto Mancini, 15 anni stagioni fatte di 4 vittorie della Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, uno scudetto fantastico e una Supercoppa italiana: «Mi ha fatto coronare il sogno di giocare in Serie A e in Nazionale. Tutto quello che è nel palmares blucerchiato l’ho vinto anche io. Sono felice di quanto fatto. Sampdoria e nient’altro!». Con la gemma dell’emozione più forte, quella di un gol incredibile proprio nella domenica della conquista del tricolore, l’ultimo di una città fuori dal triangolo Torino-Milano-Roma: «Il gol al Lecce nel giorno dello Scudetto. Segnare così, nello stadio pieno tutto blucerchiato… lo ricorderò per sempre. Ho fatto solo sette gol in Serie A, ma qualcuno doveva stare dietro visto che Vierchowod si buttava in attacco. Io e Pietro eravamo la difesa più veloce della Serie A». Per capire ancor più il valore di quella squadra e l’eccezionalità dell’impresa, servono le parole del portiere, Gianluca Pagliuca. La scena clou di quel campionato 1990-91 si ha a San Siro e lì c’è tutto Mannini per come riesce a entrare dentro un memorabile Inter-Sampdoria: «Dossena ci porta in vantaggio, poi io paro il rigore e su lancio di Mannini, evidenziamolo, non un rinvio, ma un passaggio di Moreno, Vialli mette la ciliegina. Fa sedere Ferri, scarta Zenga, infila a porta vuota e poi fa la capriola». 0-2 alla Scala del calcio, lo scudetto è ormai cosa fatta, la Sampdoria diventa imprendibile.
É stato un anno tragico, per quel gruppo di uomini che ci fa sempre pensare alla bellezza della gioventù. La scomparsa di Gianluca Vialli ha segnato tutti ed è proprio in quel dolore manifesto, espresso contemporaneamente con pudore e sincerità, che si intuisce cosa sia stato fare parte di quel gruppo. Un po’ come certi film generazionali, che ti lasciano dentro un’emozione forte anche se non ne hai fatto parte, quasi li invidi chi è stato capace di vivere in quel modo.
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Per Mannini, «Vialli era nato leader. Fin da giovanissimo parlava con la personalità di un uomo maturo. Carismatico. Si sapeva imporre scegliendo sempre le parole giuste. E noi in silenzio ad ascoltarlo».
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Ecco, la sensazione è che nella Sampdoria dell’ultimo periodo, siano mancate talmente troppe cose che anche la presenza di belle persone non avrebbe potuto evitare il crollo e la retrocessione in Serie B. Adesso, però, sta cominciando un’altra storia. La speranza è che Moreno abbia ragione e al prossimo compleanno queste sue parole si siano avverate nella parte più ottimistica: «È importante che la Sampdoria possa ripartire. Si era creato. infatti, un momento dove non si sapeva se sarebbe sparita o no. Si dovrà costruire con calma la possibilità di tornare in Serie A. Non è detto che debba capitare subito ma la società è ambiziosa, penso che farà il possibile per far sì che possa tornare nella massima serie al più presto».