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Buon compleanno a… Matias Soulé

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Gli auguri di compleanno di oggi a Matias Soulé, giovane attaccante argentino di proprietà della Juventus. I dettagli

Oggi Matias Soulé compie 20 anni. Per festeggiarlo, vi proponiamo due chiavi di lettura, che poi non vi sono certo difficili da adottare in quanto sono connesse alla vostra identità.
Se non siete tifosi della Juventus, ma più genericamente interessati ai giovani talenti, è possibile che vi siate chiesti da tempo se davvero tutta quest’attenzione nei confronti del ragazzo argentino è giustificata dal suo valore intrinseco. Oppure, sospetto più che legittimo, ci sia nel parlare di lui un insieme di componenti. Innanzitutto, la necessità di mostrarlo come il frutto migliore della Juventus Next Gen, che dopo le intercettazioni di Arrivabene non è più sembrata quel bel progetto che invece è o dovrebbe essere ed è stata smascherata come un «carrozzone». Poi, il piacere che si ha da sempre nel vedere i primi passi di un nuovo calciatore, anche quando sembrano timidi, non espressi da gambe realmente sicuri, è sempre bello accompagnarli con lo sguardo e provare a indovinare il futuro. Infine, c’è quel po’ di esterofilia che proviamo un po’ tutti, una tentazione istintiva allorché vedi un giovane capace di sterzare e ha la cadenza argentina, fatale che ti venga da pensare a qualcuno più grande di lui. A maggior ragione se già al suo arrivo, nel lontano 2019, il non ancora maggiorenne arriva in Italia dal Velez Sarsfield e il principale quotidiano sportivo lo va a presentare accostandolo nientemeno che ad Angel Di Maria. E che facciamo allora, non lo si segue uno così (già solo per poi diminuirlo, visto che la Signora non vi è simpatica)?

Il bello è che poi il Fideo se lo trova compagno di squadra. In prima squadra, perché Soulé è cresciuto, progressivamente Allegri lo ha inserito, fino a proiettarlo persino come titolare a San Siro, niente meno che nel Derby d’Italia. E qui arriviamo al secondo punto di vista: siete juventini. Magari orfani di Dybala. Probabilmente incantati dalle magie di Di Maria, anche se ne avreste voluto di più. E vedendoli all’opera, il vecchio e il bambino per estremizzare il concetto alla Francesco Guccini, vi chiedete se la trasmissione delle conoscenze dall’uno all’altro stia funzionando. Perché proprio Matias, non più tardi di una decina di giorni fa, ha raccontato a TNT Sports cosa significhi stare dentro la Juventus e non più sulla soglia, nella speranza di entrarvi: «Ogni giorno imparo di più sulla squadra. Cerco di guardare ogni dettaglio di loro e d di Ángel, che è mancino e gioca nella mia posizione. È eccezionale. Ammiro tutto di lui. Come lui conduce la palla, la qualità che ha, come calcia, la sua testa. Mi ha spiegato come colpire la palla quando dribblo. Piano piano sto imparando».
Mesi fa, quando Di Maria si era appena presentato nel mondo bianconero, aveva parlato del suo allievo. E lo aveva definito «fortissimo».

Che sarà anche una valutazione sospettabile di generoso patriottismo, ma resta il fatto che una raccomandazione del Fideo dovrebbe aprire un bel po’ di porte. Comprese quelle avversarie, mentre finora di Soulé si conta solo un gol, un colpo di testa a porta vuota contro la Sampdoria. Una rete non esattamente memorabile, se non per chi la fa e la descrive con tutta l’enfasi di un ragazzo che arriva da lontano per inseguire il suo sogno: «Lo aspettavo questo gol in Serie A. È una emozione veramente incredibile. Non sapevo come festeggiare e mi veniva da piangere dall’emozione. Un gol di testa non è nelle mie corde, ma sono veramente felice. Ho pensato alla mia famiglia in tribuna, a quelli che mi guardano dall’Argentina».
Il punto di unione tra le due posizioni – quella neutrale e la juventina – potrebbe anche essere l’idea che per crescere davvero Soulé debba allontanarsi da Torino e mettersi alla prova in un altro contesto. A gennaio si era parlato della Sampdoria, in modo da giocare con maggiore continuità, con l’idea di accumulare esperienza e tornare più forte alla casa madre.

Un’ipotesi che non si è concretizzata e la sensazione che Matias sia contento così. A 20 anni Angel Di Maria era già un titolarissimo del Benfica: lui, in prestito, non c’è mai andato.

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