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Buon compleanno a… Marcus Thuram

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Oggi Marcus Thuram compie 26 anni. L’ultimo anno è stato importante. E non solo per quello che è appena successo, il suo passaggio dalla Germania all’Italia…

Oggi Marcus Thuram compie 26 anni. L’ultimo anno è stato importante. E non solo per quello che è appena successo, il suo passaggio dalla Germania all’Italia, da una Bundesliga frequentata da tempo con annesse certezze maturate alla Serie A che lo sottoporrà a una verifica del proprio status di giocatore. Thuram ha partecipato anche al Mondiale in Qatar, ha dato continuità a una bella storia di famiglia anche se non è riuscito a portare in patria il titolo come fece il padre Lilian.

All’inizio della settimana, lunedì 31 luglio, Marcus ha aperto la prima pagina de La Gazzetta dello Sport con una promessa: «Parlerò con i gol».

Il messaggio è volto a rassicurare la tifoseria dell’Inter, che ha una serie di preoccupazioni più che fondate. In ordine – non d’importanza – potrebbero essere quattro:
1) Non c’è più Lukaku. E tralasciando tutti i discorsi di ordine affettivo su tradimenti e cose varie, è indubbio che nel gioco di qualsiasi squadra uno come lui sa risultare determinante. Big Rom è una risorsa preziosa soprattutto quando le cose non funzionano, o almeno si può pensare che vada così: palla a lui e qualcosa si crea.
2) L’assenza di Dzeko. Se vogliamo è un buco ancora più grande. Perché Edin ci metteva intelligenza nei movimenti, nelle sponde e nelle soluzioni. Con una qualità tecnica della quale è molto probabile che si avrà nostalgia, persino dagli esteti del calcio ai quali sarà proibita un surplus di bellezza.
3) Il gioco delle coppie. Come per ogni nuovo acquisto, oltre alla sua personale dimensione, va valutata l’intesa con i compagni di reparto. Uno dei temi che prevedibilmente andrà ad affollare i discorsi d’inizio stagione sarà bi-direzionale: Thuram riuscirà ad aiutare Lautaro a esprimersi ancor meglio di quanto finora sia successo? E viceversa, il francese nato a Parma, sarà in grado di trasformare in giocate decisive quanto proposto dal Toro?
4) C’è bisogno di gol. Lo scorso campionato l’Inter ha chiuso con 71 reti, 6 in meno del Napoli che ha vinto lo scudetto. Per essere leader non c’è la necessità di una crescita impetuosa, basterebbe poco. Ma quel poco, stanti appunto le novità, va conquistato e non è assolutamente facile.
Fatta l’analisi generale, ecco le risposte del neoacquisto. Che come certificato di garanzia può esibire l’ultima stagione dove ha chiuso con 16 reti, non proprio poche. E nei 4 anni trascorsi a Monchengladbach, di fatto è stato latitante sotto porta solo in una circostanza, nel 2020-21, chiusa con sole 3 reti all’attivo. Intendiamoci, complessivamente stiamo parlando nel suo intero percorso di medie complessivamente basse, non da prima punta, 1 gol ogni 4 incontri. Ma a tutto c’è una spiegazione e la sua è piuttosto convincente relativa all’obiezione più urgente da affrontare: «Sa come rispondo? Che quella scorsa è stata la prima stagione della mia carriera in cui ho fatto il centravanti, prima ho sempre giocato da esterno. É il ruolo che preferisco, per il mio gioco è meglio: posso stare vicino alla porta, attaccare lo spazio, far gol, insomma il mio lavoro».
Quel che è certo, è che Marcus farà discutere. Non può essere altrimenti, visto che rientra tra i giocatori per i quali quest’anno si è innestato un derby di mercato e ad un certo punto a essere in pole position sembrava il Milan.

Lui sa che avrà gli occhi puntati addosso alla prima stracittadina, ma non ne sembra preoccupato: «Eh, i tifosi del Milan saranno arrabbiati con me… Ma pazienza! Ognuno fa le sue scelte, io so perché l’ho fatto. Non sono preoccupato dei fischi che mi arriveranno. Tanto è un derby, sarebbero arrivati in ogni caso». San Siro, anche nella versione amica, sa essere spietato se non ti dimostri all’altezza della sua fama. L’Inter debutterà in casa, con il Monza sabato sera. Un test immediatamente molto importante per un ragazzo che non ha avuto paura di mettersi sulla maglia un numero pesante, quello che più di ogni altro significa goleador: «Ho cambiato tanti numeri nella mia carriera, il 9 era libero e l’ho preso senza indugi».

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