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Buon compleanno a… Frank Rijkaard

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Gli auguri di compleanno di oggi a Frank Rijkaard, ex centrocampista olandese che ha vestito la maglia del Milan

Oggi Frank Rijkaard compie 61 anni. Da tempo ha deciso di fare la bella vita e in questo vi entra anche il nostro Paese, tra vacanze alle isole Eolie e un ristorante italiano aperto con Marco Van Basten a Utrecht. Prima di Roberto Mancini, più dieci anni fa, ha percorso la strada dell’Arabia Saudita, diventandone il Ct e presentandosi all’incirca con le stesse parole usate da colui che oggi si è assunto la dorata responsabilità: «Ho accettato questo incarico perché, pur avendo altre offerte, voglio investire su un progetto che crei le basi affinché il calcio in Arabia Saudita abbia un futuro. La sfida principale è quella di qualificarci per iMmondiali in Brasile. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare, sia dal punto di vista tecnico sia da quello della gestione delle cose ordinarie. In Asia ci sono diversi Paesi ben organizzati, che hanno ottime infrastrutture ed una buona pianificazione a livello giovanile».

Il passaggio dai propositi alla realtà dei fatti fu deludente e la mancata qualificazione determinò l’esonero. A quel punto, a soli 51 anni, il buon Frank scoprì di avere esaurito le motivazioni per proseguire un mestiere che aveva iniziato nel 2001. Aveva affidato a Voetbal International il suo pensiero d’addio, al quale è rimasto coerente: «Non avrebbe senso tornare ad allenare. Ringrazio il calcio per tutto ciò che mi ha dato, ma da questo momento non sono più un tecnico. Ho intenzione di fare altro, voglio guardare le partite da fuori e fare una chiacchierata stando lontano dai campi fino a sessant’anni». Adesso ne ha 61, ma non ci sono sentori che possa avere maturato un’opinione diversa sul suo futuro. E dire che tentazioni o rumors non ne sono mancate, prima e dopo l’ultima esperienza. E non pochi sono gli esempi legati ai nostri club. Una serie di scenari tra i più fantasiosi e altri invece abbastanza realistici, anche se mai davvero probabili.

Nel 2009, ad un certo punto, si era ipotizzato che potesse fare il salto della barricata e diventasse nientemeno che l’erede di José Mourinho all’Inter. Stiamo parlando di un periodo storico, va ricordato, nel quale l’ex campione milanista si era guadagnato una meritatissima fama attraverso la creazione di un Barcellona vincitore della Champions League e già proiettato in avanti nelle concezioni di gioco. Oltre a possedere la fortuna di avere un certo Lionel Messi giovanissimo e di avere saputo dire di no, in prima persona, alla proposta di Fabio Capello che l’avrebbe voluto in prestito alla Juventus dopo averlo affrontato in un impegno estivo. Un rifiuto non così difficile, certo, visto che Rijkaard ha sempre detto di avere allenato «il giocatore più forte mai visto».
Si è scritto anche di una suggestione Roma, nell’estate del 2013, ma il suo agente Per Overeem, intervenuto sulle frequenze di AS Roma Radio, fu alquanto brutale nel silenziare la voce: «Non c’è stato nessun contatto tra Rijkaard e la Roma. Non credo che il mio assistito andrà in giallorosso. Dal momento che nessuno della Roma si sia fatto vivo, non penso che sarà il prossimo allenatore della Roma, questo lo posso dire».
Ovviamente, il club più accostato, non poteva che essere il Milan. É successo in svariate situazioni, una volta persino a stagione in corso la tv 7Gold lo diede per sicuro, con contratto già fatto e sottoscritto, mentre Allegri stava faticando a tenere la barra dritta della squadra in Champions League.

Le storie circolari, nel calcio, hanno quel tanto di romanticismo che fa gola a tutti, in più al Milan non sono stati pochi gli ex giocatori che si sono seduti sulla panchina, anche con un curriculum decisamente inferiore a quello di Rijkaard. Anche negli ultimi anni, il suo compagno di club e di nazionale Ruud Gullit ha provato a toglierlo dalla pensione anticipata e nel 2020 a La Gazzetta dello Sport ha proposto la sua candidatura: «Pioli o Allegri? E perché non Rijkaard? Vuoi attaccare? Allora devi prendere un olandese…». Il Milan di oggi ne ha uno in campo, Tijjani Reijnders. E a chi l’ha accostato proprio a Rijkaard ha risposto Arrigo Sacchi, che pure è un estimatore del nuovo acquisto: «Eh, non esageriamo con i paragoni. Come Frank ce ne sono stati pochi. Però questo Reijnders m’incuriosisce parecchio e lo seguirò con attenzione».