Eredivisie

Buon compleanno a… Filip Stankovic

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Oggi Filip Stankovic compie 21 anni. Inevitabile pensare al rapporto della sua famiglia con il pallone: il papà Dejan, allenatore combattivo e in questo momento non propriamente sereno nel tentativo difficile di salvare la Sampdoria; i fratelli Stefan (più anziano di lui di 2 anni) e Aleksandar (più giovane di 3) che giocano nelle giovanili dell’Inter. Dalle quali lui ha spiccato il volo per fare un’esperienza in Olanda con il Volendam, anche se proprio in questi giorni è tornato in Italia a osservare da vicino il mondo dal quale lui è uscito in prestito. Non un viaggio di nostalgia giovanile, ma una pausa per guarire da un infortunio.

Spiccare il volo, nel caso di Filip, non è un modo di dire per definire la sua professione di portiere, oltre che i chilometri percorsi per andare a fare un’esperienza che registra una progressiva crescita. Ha iniziato l’anno scorso in Eerste Divisie, la Serie B olandese; ha contribuito in maniera decisiva alla promozione in Eredivisie. E quest’anno, a oggi – giornata numero 23 che inizia alle ore 16.30 e alle 21 vede il suo Volendam impegnato alle 21 sul campo del Nijmegen – la salvezza sarebbe garantita grazie a un margine di 3 punti. Anche per merito suo, che si è fatto notare non poco, tanto da far pensare a un progetto decisamente più grande, il ritorno a casa Inter a presentare un curriculum ben scritto, dopo avere respirato l’ambiente della prima squadra ai tempi di Antonio Conte attraverso un po’ di convocazioni. Un po’ come quegli studenti che vanno all’estero, si formano e poi rivedono l’Italia: capita a pochi, i più preferiscono stare via, ma il caso dei numeri 1 è un po’ diverso da quello dei cervelli in fuga.

La cosa davvero curiosa del presente di Stankovic è che i pareri su di lui sono più che lusinghieri nonostante incassi una marea di gol. Sono già 49, peggio del Volendam ha fatto solo l’Excelsior ed è ancora più bizzarro per la nostra mentalità italiana è che entrambe non retrocederebbero, a essere punite sono le squadre dall’attacco peggiore. Questa circostanza ha prodotto due conseguenze. La prima è che Filip è spesso il migliore dei suoi anche e soprattutto quando la squadra subisce dei veri e propri tracolli, assumendo il ruolo di riduttore del danno all’interno di punteggi dalle proporzioni tennistiche, poco di più o poco di meno. In occasione della gara a Eindhoven con il Psv, all’inizio del campionato, il ragazzo ha dovuto inchinarsi in continuazione allo strapotere di un attacco che aveva già colpito al primo minuto. Stankovic ci ha messo del suo in negativo solo sul gol d’apertura, poi ha inventato autentici miracoli, tra i quali una pazzesca su una conclusione da fuori di Bakayoko quando si era negli ultimi minuti e il punteggio era già sul 7-1.

Contro l’Ajax, in casa, il Volendam ha perso 4-2 ha fatto un intervento di strepitosa reattività su un tap-in di Kudus a colpo sicuro. E per far capire come la lucidità non si perde nella trance agonistica – per lui quasi una condizione naturale vista la quantità di tiri che riceve abitualmente – ha preso il pallone e ha immediatamente messo in azione i compagni vedendo che era possibile una ripartenza in 3 contro 2. Medaglia al valor civile sotto la miriade di tiri dei campioni d’Olanda, la parata a mano aperta sfoderata su Berghuis.

Figlio di un mister, Filip Stankovic ha contribuito il giusto a far esonerare l’allenatore dell’Ajax Alfred Schreuder quando il suo Volendam ha impattato 1-1 ad Amsterdam, ultima goccia di una serie di passaggi a vuoto di una squadra in crisi. Chissà se Dejan gli ha detto qualcosa, a nome della categoria.

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