Hellas Verona News

Buon compleanno a… Ajdin Hrustic

Pubblicato

su

Buon compleanno ad Ajdin Hrustic, giocatore arrivato al Verona un anno fa, ma con cui ha accumulato solo sei presenze

Oggi Ajdin Hrustic compie 27 anni. É assolutamente scontato fargli un semplicissimo e doveroso augurio: che l’anno che va ad iniziare oggi non sia sfortunato come l’ultimo, saltato quasi per intero per un brutto infortunio che lo ha costretto a un intervento chirurgico per la ricostruzione legamentosa della caviglia sinistra. Uno stop che gli ha impedito di vivere appieno la sua prima esperienza in Italia. Limitandola a sole sei apparizioni in campo, l’ultima delle quali nell’ottobre del 2022, un Verona-Milan con un errore abbastanza evidente in occasione del vantaggio rossonero e un tentativo di rimediare dalla lunga distanza.

Non abbiamo così avuto modo di conoscere meglio questo australiano dalle origini rumene e bosniache, che il mondo lo ha girato davvero prima di arrivare da noi. Nato a Melbourne, ha giocato in diversi settori giovanili nel suo Paese, in Inghilterra, in Austria e in Germania, per poi esordire in Eredivisie con il Groningen e meritarsi l’approdo a un club di livello superiore come l’Eintracht Francoforte. Insieme a Filip Kostic si è vinto l’Europa League nel 2022, partecipando alle battute conclusive dell’incontro: vicino al gol con un tiro dalla distanza, ha messo a segno il rigore di sua competenza. «É stato un torneo incredibile, “folle”», lo ha definito così, ma al suo arrivo nella città di Giulietta e Romeo ci ha tenuto ad allontanare i ricordi per mostrarsi come uno fortemente concentrato su una pagina nuova della sua carriera: «Il successo con l’Eintracht appartiene al passato: quello che conta per me è giocare e sentirmi al centro del progetto, ed è la sensazione che ho avuto qui sin dal primo giorno». Se esiste un misuratore di quanto una società creda in te è anche il numero della maglia che porti, il Verona crede molto in lui affidandogli il numero 10. Del resto, che si un giocatore dai piedi educati lo rivela il fatto che 2 dei suoi 3 gol fatti in nazionale nelle gare di qualificazioni per il Mondiale siano avvenuti su punizione. Mancino di piede, ha come come modello di riferimento un destro, come ha raccontato alla tv con una certa timidezza, dimostrando di conoscere il senso delle proporzioni: «Mi sono ispirato a Beckham. Per il numero 7 e anche per l’acconciatura. L’ho fatto fino a quando si è rasato e a quel punto allora ho pensato che non avrei potuto farcela, non sono riuscito a copiarlo. Mi sono “limitato” a studiarlo nei calci di punizione, nel modo in cui prepara il tiro, piazza il pallone, la rincorsa che fa. Anche se so bene che non posso certamente essere una replica perfetta. Però mi sono esercitato molto e alla fine è diventata una mia qualità. Per riuscirci devi impiegare molto tempo, ti devi allenare con grande impegno».

In Qatar c’è andato. Malauguratamente vi è arrivato non in perfette condizioni e questo ha fatto sì che il suo impiego sia stato limitato. Il che non gli ha impedito, insieme a tutti i suoi compagni, di vivere la grande soddisfazione di essere arrivati agli ottavi di finale e di avere anche spaventato i futuri campioni del mondo fino all’ultimo secondo. Sul 2-1 ha tentato una conclusione, lo si è visto in mondovisione discutere con un compagno che reclamava una soluzione diversa, si percepiva che tutti erano in trance agonistica, stavano maturando un’idea clamorosa.

Quando è arrivato a Verona i media hanno provato ad affidargli la responsabilità dell’eredità di Barak. Lui è stato bravo a dribblare il paragone, preferendosi soffermare sul collettivo e non sulle individualità: «Una delle prime cose che ho notato è stata la compattezza del gruppo: nonostante molti compagni non parlino benissimo l’inglese, fanno di tutto per aiutarmi e per farmi sentire il benvenuto. Significa molto per me». Nelle ultime giornate lo si è rivisto tra i convocati e in panchina, nel finale avvincente che ha portato il Verona a salvarsi allo spareggio. Regalandogli così una seconda possibilità per mettersi in mostra in Serie A.

Exit mobile version