2018

Buffon, la Juve e il mistero di un infortunio strategico: ecco perché nessuno ne parla

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Infortunio serio o strategia concordata con la Juve? Ecco perché nessuno parla dell’infortunio di Gigi Buffon

Gigi Buffon gioca da leader. Gigi Buffon parla da leader. Gigi Buffon è il leader di ieri, di oggi e probabilmente anche del futuro della Juve. Sicuramente non sul campo, perché ormai le tappe del domani sono molto chiare: a fine anno sarà il momento di dire addio. Solo vincendo la Champions League la carriera potrebbe essere allungata di un’altra stagione, per giocare un Mondiale per Club che SuperGigi meriterebbe. Eccome se lo meriterebbe. Ma sul Buffon del presente, ormai ai box dalla sfida del San Paolo contro il Napoli (certamente la più delicata del ciclo di ferro affrontato dalla squadra di Allegri), aleggia un dubbio: perché nessuno parla del suo infortunio in maniera chiara? E soprattutto, perché nessuno conosce i tempi di recupero e la reale entità del problema al polpaccio accusato del numero uno bianconero? Nemmeno la società, con i vari bollettini medici, è riuscita ad essere esauriente sul problema di Buffon. Proprio per questo motivo, con il passare delle ore, si sta sviluppando un pensiero. Non per forza maligno, ma certamente non banale: l’infortunio di Buffon è realmente così serio oppure è una strategia per testare la credibilità di Szczesny come suo possibile erede?

L’ipotesi non trova conferme, ma è certamente realistica. Szczesny, prima di iniziare a giocare dal primo minuto le delicatissime sfide una di fila all’altra contro Olympiacos, Inter, Bologna, Genoa, Roma e Verona, non aveva del tutto convinto la Juve. Non lo aveva fatto a Genova contro la Sampdoria, ma soprattutto in casa contro il Benevento, quando al primo tiro in porta dei sanniti venne clamorosamente uccellato da una punizione senza troppe pretese di Ciciretti. E c’è un dato che, in questo senso, non è affatto casuale: Buffon ha giocato titolare contro il Crotone, quando la logica del turnover avrebbe dovuto imporre la titolarità di Szczesny. E poi contro il Napoli, ma in quel caso nessuno avrebbe mai scommesso sul polacco in campo dal primo minuto al San Paolo. Forse, ricostruendo una vicenda comunque non confermata da nessuno, Buffon e la dirigenza hanno trovato un punto d’incontro visti gli ottimi rapporti fra le parti: meglio testare Szczesny da subito in grandi partite. Cosa che ha trovato anche Allegri concorde, visto che anche il tecnico sembra apprezzare le qualità dell’ex portiere della Roma.

Il rendimento di Szczesny si è rivelato eccezionale e la Juve, nelle gare giocate fra campionato e Champions League, con il polacco in porta ha incassato un solo gol in sei partite. Media ottima, media da grandissimo portiere. Media in linea con il miglior Buffon, che intanto in queste settimane ha cominciato ad avvicinarsi alla dirigenza, cercando di studiare da nuovo vertice societario bianconero. Un futuro già scritto, per un uomo che sarà sempre più al centro del pianeta Juve, anche quando appenderà i guanti al chiodo. E così la Vecchia Signora ha fatto bingo, capendo che Szczesny è pronto a diventare l’erede di Buffon. Intorno all’ipotesi dell’infortunio al polpaccio restano alcune perplessità. Confermate anche dalla lunga intervista alla Gazzetta dello Sport di oggi. Intervista nella quale non c’è una sola riga sull’argomento. Di una cosa, probabilmente, sono tutti sicuri: dopo la sosta Buffon tornerà in campo. Con la consapevolezza che Szczesny, ormai, ha tutte le carte in regola per giocare ogni partita. Anche quelle in cui il pallone scotta.

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