2018

Buffon e l’addio alla Juventus: «Distacco dolce. E l’arrivo di Cristiano Ronaldo…»

Pubblicato

su

Le parole di Buffon nel corso del suo intervento di Tiki-Taka circa l’addio alla Juventus al termine della stagione 2017/2018

Gigi Buffon, portiere del Psg, nel corso del suo lungo intervento a Tiki-Taka è tornato a parlare del suo addio alla Juventus: «Penso che parlando veramente tanto in maniera amichevole con il presidente Agnelli, dopo un periodo così lungo e stressante come capitano da Juve, che pesa quotidianamente nonostante sia un onore, ho ritenuto fosse arrivato il momento di smettere. Se fosse arrivata una proposta incredibile per continuare a giocare ad un livello altissimo l’avrei presa in considerazione. Un campionato esotico non mi avrebbe stuzzicato, il Psg ha messo le motivazioni giuste per farmi prendere in considerazione l’idea di continuare. E’ stata una scelta ponderata, col presidente e con tutto il mondo Juve. Come ci siamo lasciati è qualcosa di bello, è stato un distacco molto dolce».

Prosegue Buffon: «Un difetto della Juventus 2018/2019? Un punto debole ad oggi non c’è, mi sembra la solita Juve che ho lasciato con in più Cristiano Ronaldo. E questo è un problema per gli altri. La mentalità è la medesima, il gruppo idem, in più hai messo un calciatore che ha portato ancora più mentalità. Dopo tanti anni di vittorie c’era bisogno di uno shock simile nello spogliatoio Juve per creare entusiasmo e provare a vincere la Champions. Era necessario prendere uno del genere? Era un momento, dopo sette anni vincere non è mai facile né scontato, comporta sacrificio e stanchezza dal punto di vista nervoso e secondo me era il momento di dire basta. L’unico modo per ridestare tutti era fare l’acquisto bomba ed è arrivato con Cristiano Ronaldo».

Continua l’ex portiere della Juventus: «Le parole contro Oliver al Bernabeu dopo Real-Juve? In quel momento ero fuori dalla grazia di Dio, c’era necessità di parlare immediatamente nel post-gara. So che son stato esagerato ma in quel momento avevo bisogno di dire quello. E’ stato un esempio sbagliato, ma io in quel momento non potevo dire altro. Quella poteva diventare un’impresa calcistica che sarebbe rimasta nei secoli dopo aver ribaltato uno 0-3 al Real Madrid. Io mi sono arrabbiato per quello. In una situazione dubbia al 92′ sono certo che qualsiasi altro arbitro avrebbe avuto più dubbi. Scirea? Non voglio credere che un tifoso della Fiorentina abbia scritto una roba del genere».

Exit mobile version