2015
Buffon: «Io come Del Piero, perché no?»
Intanto 12 giovani tifosi scalpitano per prendergli il posto
Non dà segni di cedimento Gianluigi Buffon, che ha una schiera di ben 14 vice. Oltre a Marco Storari e Rubinho gravitano, infatti, nel mondo Juventus 12 portieri pronti a sfidarsi per raccogliere l’eredità del capitano bianconero, che si allena con programmi specifici e mirati per continuare a migliorarsi e per prendersi cura del suo fisico. Negli ultimi tempi Buffon ha cominciato, secondo Tuttosport, anche una dieta alimentare, concedendosi una sigaretta ogni tanto. Francesco Anacoura, Audero, Branescu, Citti, Fiorillo, Gallinetta, Nocchi, Vannucchi, Volpe, Nicola Leali, Carlo Pinsoglio e Alberto Brignoli dovranno allora aspettare e lo stesso dovrà fare Neto, destinato a vestire la maglia bianconera dalla prossima stagione.
FUTURO – Intervenuto all’evento Randstad, dove è stato intervistato dal professor Dino Ruta della Bocconi di Milano nel corso del workshop dedicato alla gestione di talenti, individuali e di squadra, Buffon, che è portiere di Juventus e Nazionale, azionista unico della Carrarese e consigliere di amministrazione della Zucchi, ha parlato del suo futuro: «A parte gli acciacchi, spero di averne ancora per molto. Dai 30 anni in poi sono molto più meticoloso nel curarmi e non sarei arrivato dove sono se non avessi fatto sacrifici e rinunce. Ora curo tanto i dettagli, c’è maggiore attenzione e prevenzione da parte mia, altrimenti non si potrebbe durare a certi livelli», ha dichiarato Buffon, che ha ammesso di aver pensato un paio di volte alla possibilità di andar via prima e dopo la B: «Ci sono dei momenti in cui ti chiedi se andare avanti o meno, però credo che il senso di appartenenza sia un valore da ritrovare. E poi il tifoso, tutto sommato, si emoziona così. In determinate situazioni si devono creare le sinergie giuste perché il rapporto possa durare. Dite che sono una bandiera, come Totti e Del Piero? Se da società e calciatore c’è una doppia spinta affinché si prosegua lungo un cammino comune, perché no?».
STRAFOTTENZA – Buffon ha poi proseguito parlando della sua personalità: «Ho avuto la presunzione di potermi imporre grazie alla coscienza della mia forza. Da piccolo sentivo di essere un po’ esuberante, con quella strafottenza che mi sarebbe tornata utile per impormi fra i grandi. Sì, sono stato un ribelle, ma se ora a 37 anni avessi mantenuto quel carattere, sarei solo un emerito cretino. Difficoltà nel 2003-04? Mi hanno aiutato le droghe… ovviamente sto scherzando. Periodo buio, però ne sono uscito: ero contento del mio ruolo, ma non ero soddisfatto come uomo. Adesso sono molto più sereno, mi piace fare autocritica, anche se faccio ancora fatica a venire a capo di me stesso. Quando ho sbagliato, ho sempre pagato, mettendoci sempre la faccia: ecco perché non rinnego nulla. Anche così sono cresciuto».