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Buffon: «Dopo 20 anni tolgo il disturbo? Vi spiego cosa intendevo…»

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Gigi Buffon ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il match contro il Sassuolo: le sue dichiarazioni

Gigi Buffon ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il match contro il Sassuolo. Le sue parole.

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PARTITA – «Nel pre gara cercavo in qualche modo di mettermi pressione. Se non riesco a farlo e mi approccio in maniera superficiale non posso più giocare a calcio. È il mio modo di entrare in partita, sapevo che per noi era importante. E non essendoci in pubblico, dopo quasi 700 partite, qualcosa dovevo inventarmi».

ASSENZA PUBBLICO – «Sono contento del saluto di due anni fa che è statto bellissimo. Sarebbe stato imbarazzante rifarlo. Sono felice di quel ricordo magnifico».

TOGLIERE IL DISTURBO – «Era un modo umile per cercare di far capire che anche se sono da 20 alla Juve ho sempre servito tutti come l’ultima ruota del carro. Quando sei da tanto tempo in una società si pensa che uno abbia la smania di rimanere. Mio padre Adriano quando ha gli amici che stanno più di tre giorni in casa inizia a soffrire. È il mio modo di vivere il calcio. Alla Juve ho dato tutto e se sono ancora qui è per merito mio ma soprattutto per merito della Juve».

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