2017

Sassuolo, parla Bucchi: «Ora serve continuità contro l’Udinese. Berardi? È un leader»

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Il tecnico del Sassuolo, Bucchi, in conferenza stampa, si complimenta con i suoi ma chiede continuità contro l’Udinese. E sul rigore di Berardi…

Dopo la vittoria contro la Spal nello scorso turno di campionato, il Sassuolo attende al “Mapei Stadium” l’arrivo dell’Udinese. Proprio la vittoria nel derby ha donato alla squadra di Bucchi una boccata d’aria decisamente salutare. Abbandonato il penultimo posto in classifica, in condivisione con altre squadre, il Sassuolo è salito a quota 8 punti; ma, soprattutto, il tecnico ex Perugia ha avuto dai suoi una risposta di gran carattere e forza.

Nella conferenza pre-partita, oggi Cristian Bucchi è tornato sul match di domenica, entusiasta dei progressi compiuti: «I progressi ci sono stati e sono stati evidenti anche nei momenti di difficoltà. Abbiamo lasciato qualche cross alla Spal, ma non ci hanno messo mai sotto pressione. Nel secondo tempo siamo calati di ritmo e intensità ma, se analizziamo l’intera partita, ci sono stati ottimi passi avanti. Per dimostrare, però, di essere una squadra in salute domani dovremo continuare sulla stessa scia. Il risultato sarà determinante».

In vista del match di domani, poi, Bucchi si dimostra molto cauto e il fatto che l’Udinese arrivi da una sonora sconfitta renderà il tutto ancora più difficile: « L’Udinese è una squadra molto insidiosa e sicuramente arriverà qui ferita, dopo una brutta batosta, con la voglia di riscattarsi. E’ una squadra in difficoltà come lo siamo noi e come tante altre squadre in questo momento. Daranno il massimo e noi dovremo essere bravi a controllare la loro rabbia; soprattutto, senza commettere errori. Solo così potremo dare seguito alla partita di Ferrarae».

Infine, una battuta sullo stato di forma di Berardi e sul rigore sbagliato: «Berardi ci ha abituato a grandi cose e quindi fa notizia se sbaglia un gol o un rigore, ma a me non non importa. Non è un problema: i gol li ha sempre fatti e sempre li farà ancora; d’altronde ha 23 anni: deve ancora maturare ma è ancora giovane, ha la stoffa del leader. Se Domenico è in campo, i rigori li tira lui. Tirare i rigore non è facile né è sinonimo di gol, è soltanto un’opportunità. Lui, secondo me, è quello che ha le migliori caratteristiche per tirarli».

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