2017

Bucchi-Sassuolo, un giocattolo da sistemare

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Solo quattro punti per il Sassuolo nelle prime sei gare: la panchina di Bucchi (per ora) non è sotto osservazione, ma c’è più di un problema da sistemare

Il Sassuolo fatica ad adattarsi al post-Di Francesco: la panchina di Cristian Bucchi non è delle più sicure, sebbene ci siano situazioni più gravi a questo punto del campionato. Non è servito nemmeno il cambio di modulo a rasserenare la situazione del tutto, perché la sconfitta interna contro il Bologna ha come cancellato d’istante i tre punti ottenuti a Cagliari nel turno infrasettimanale. Il Sassuolo versa sul fondo della classifica: non è in zona retrocessione, ma – nonostante un patrimonio tecnico di discreto livello – versa in una posizione pericolosa, dalla quale bisogna uscire il prima possibile.

DUBBI E RISOLUZIONI – Reduce dalle ottime esperienze di Perugia e Macerata, Bucchi traballa, sebbene il patron neroverde Squinzi non abbia la tendenza a cambi avventati (Di Francesco fu richiamato dopo il fallimento Malesani alla prima stagione di A, di fatto costruendo i risultati dei due anni successivi). Il 3-5-2 sta dando risposte intermittenti ed è ovvio che la gara contro la Lazio – l’ultima prima della sosta per le nazionali – servirà come cartina di tornasole per il tecnico del club emiliano. Alcuni giocatori sembrano sottotono, come Politano (che sembrava destinato alla Fiorentina per sostituire Bernardeschi ed è poi rimasto a Sassuolo), e il centrocampo non sembra sprizzare la giusta qualità dai propri pori (Sensi a parte). Bucchi ha molto da giocarsi, a partire dalla prossima partita.

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