L’ex bandiera del Napoli analizza il momento degli azzurri

La gara di ieri del San Paolo è stato un inno al bel calcio. Di scena due tra le migliori interpreti del nostro campionato, Napoli e Fiorentina, che non hanno deluso le attese dando vita ad un match bello e avvincente. Una sconfitta che paradossalmente da nuove certezze alla Fiorentina, una vittoria che porta gli azzurri a soli tre punti dal primato. A Napoli l’entusiasmo è alle stelle, la squadra è unita e coesa con le idee di mister Sarri che, dopo un avvio difficile, sta incassando il pieno dei complimenti. A fare da pompiere in questo caso è una vecchia conoscenza del Napoli come Giuseppe Bruscolotti, che detiene il record di presenze con la maglia azzurra tra campionato e coppe, ben cinquecentoundici. L’ex capitano non vede molte similitudini con la stagione dello scudetto vinto con Diego Armando Maradona anche perchè si trattava di un calcio totalmente diverso.

Il Napoli ieri ha dato l’ennesima dimostrazione di forza contro l’attuale capolista della serie A: che gara ha avuto modo di vedere?
«Due squadre che praticano quasi lo stesso gioco, con molta qualità negli interpreti. Ho visto un grande pressing da ambo le parti, il Napoli ha saputo aspettare per poi alzare il baricentro. Il Napoli ha messo nettamente in difficoltà la Fiorentina, creando diverse occasioni».

Vedendo questa crescita del Napoli anche nella tenuta difensiva si può pensare allo scudetto?
«A pensare si pensa, è normale perchè arrivano determinati risultati. Siamo però solo all’ottava giornata ed è prematuro parlare in questi termini. Non bisogna parlare di scudetto perchè si destabilizza l’ambiente, l’euforia ti porta alla distrazione. Il Napoli sta facendo bene, sta crescendo però deve stare tranquillo. Fa bene Sarri a portare acqua sul fuoco perchè gioire è bello però poi dopo ritornare nella normalità è difficile. Siamo agli inizi, è gusto cosi».

Lei conosce bene la piazza di Napoli, pensa che possa essere un deterrente il troppo entusiasmo?
«Quello si, è chiaro che l’euforia a Napoli è incredibile. Qui molta gente vive di calcio, ci tiene tantissimo alla strada. Bisogna lasciare tranquillità alla squadra che sta lavorando in maniera notevole».

Lei ha vinto uno scudetto con il Napoli: non trova similitudini con questa stagione?
«No, sono tempi, moduli e giocatori diversi. Non è paragonabile: ogni cosa al suo tempo, come si suol dire. Oggi è un calcio diverso e non c’è niente di simile a quello che era il Napoli di Maradona».

Lei era un terzino arcigno, abile in marcatura. Si rivede in Hisay che sembra avere queste caratteristiche?
«Sinceramente no, sono tempi diversi. Non possiamo fare paragoni, lui è un ottimo difensore».

Higuain sta trascinando la squadra dopo i presunti dubbi del precampionato: è il miglior attaccante della serie A?
«La qualità dei singoli del Napoli è lampante. Sappiamo che sono giocatori di grande qualità, Higuain in primis ma anche Insigne che sta crescendo. C’è l’esperienza di Reina, sono tante componenti che fanno grande una squadra».

Ha fatto riferimento a Reina, il leader che era mancato nella passata stagione…
«Si perchè è uno che tiene su la difesa, è sempre pronto a richiamare i compagni all’attenzione. E’ una difesa molto più corta e protetta rispetto all’anno scorso però è stato bravo Sarri a disegnare la squadra. Inizialmente aveva delle idee ma poi si è adeguato alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Il suo pregio maggiore è stato quello di capire che questa squadra doveva giocare in questo modo».