2014
Bruno Peres: «Torino? Ho sofferto, ma…»
Il terzino brasiliano ha parlato del suo ambientamento
TORINO PERES – Un Torino alla brasiliana secondo Bruno Peres, che ha individuato modi di vita, locali e atteggiamenti simili con la sua Santos. Manca solo il mare al capoluogo piemontese. Ne ha parlato il terzino granata ai microfoni di Tuttosport, a cui ha confessato di aver provato un po’ di saudade in Italia: «Nei primi quattro, cinque giorni in cui sono arrivato in Italia ho cominciato ad avere dubbi e incertezze. Non riuscivo a comunicare: parlavo solo con Barreto, ma lui non è che giustamente potesse starmi dietro tutto il tempo. Ho parlato con il mio manager: “Non so se ce la faccio, io torno in Brasile”, gli avevo detto», ha rivelato Peres, che però non ha mollato e con l’aiuto dei compagni e della società si è integrato.
LA TRATTATIVA – Dopo due mesi la situazione s’è ribaltata per il brasiliano, che ha parlato poi della complessa trattativa estiva per arrivare in Italia: «A fine agosto ho temuto di non essere tesserato e a quel punto sarebbe stato per me un grande dispiacere, perché il Toro mi era subito entrato nel cuore, mi trovavo bene con tutti e sapevo di essere nella squadra giusta. Per fortuna è andato tutto bene: ero e sono felice… Quando ci ripenso quasi mi viene da piangere: sono partito che mi sentivo solo e poi invece ho trovato una famiglia. Ho sempre cercato di avere un approccio positivo. Ora devo solo lavorare in campo e dimostrare chi sono e chi voglio essere».
LA CRESCITA – Ora Peres è concentrato sui concetti di tattica di Ventura: sta imparando a difendere, oltre ad attaccare. La tattica in Brasile è marginale, ora, invece, è diventata per lui fondamentale. Ma non è l’unico ad aver sorpreso in questo complesso avvio di stagione: «Se dico un nome secco nello spogliatoio mi massacrano… Potrei dire Quagliarella, Nocerino, Bovo, tantissimi. Se devo parlare in generale, in serie A ci sono tantissimi giocatori che mi piacciono. Mi ha impressionato un ragazzo che abbiamo affrontato a Napoli, piccolino. Insigne? Esatto! Mi ha fatto “un casino”, mi ha fatto impazzire».
LE SFIDE – Domani, invece, dovrà vedersela con Totò Di Natale, un altro piccoletto, ma ancor più terribile: «Me lo ricordo da ragazzino, lo guardavo giocare in tv: osservavo spesso il calcio italiano, quello che mandavano in onda in Brasile, e Di Natale me lo ricordo bene». Bruno Peres, però, è fiducioso circa la sfida contro l’Udinese. E lui che non è in lista Uefa spera nella qualificazione ai sedicesimi di finale per potervi partecipare: «Per me giocare una Coppa è un sogno, esattamente come giocare nel campionato italiano».