Calcio italiano
Bruno Giordano: «CALCIOSCOMMESSE? Non ho ancora capito una cosa. Ho rifiutato la Juve. Il calcio è stato inventato per Maradona»
Bruno Giordano, ex attaccante di Lazio e Napoli, ha parlato al Corriere della Sera di diversi argomenti tra cui il calcioscommesse
Centravanti della Lazio e del Napoli, 67 anni, Bruno Giordano venne definito da Maradona come «il più sudamericano tra i giocatori italiani». Ecco alcuni estratti della sua intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera.
OGGI É NONNO – «Ma è il corso naturale della vita. E l’ho vissuto e lo vivo benissimo, con un piacere totale. D’altra parte, non è mica possibile avere sempre vent’anni, magari con la testa dei cinquanta, no?».
TANTI I DIFENSORI CHE HA FATTO SOFFRIRE – «Ma ce ne sono stati altrettanti che mi hanno fatto soffrire. Ti ritrovavi contro gente come Gentile, Vierchowod, Bruscolotti, Ferri. Per non parlare di Scirea e Franco Baresi».
DISSE NO A ROMA E JUVE: DUBBI? – «No, mai. Con tutto il rispetto. Non potevo tradire i laziali e la Juventus la tirava un po’ per le lunghe. Parlai con Boniperti e incontrai anche l’Avvocato. Ma alla fine andai al Napoli. Una delle scelte più felici della mia vita».
MARADONA – «Diego era inarrivabile per chiunque. Divino e diabolico insieme, tutto quello che realizzava profumava di poesia. Chi ha inventato il calcio, lo ha fatto perché sapeva che poi sarebbe nato lui».
IL MONDIALE DEL 1982 – «Squalificato per il calcio scommesse, nel 1980, a distanza di così tanto tempo non ho ancora capito perché. Avrei fatto parte di quella squadra incredibile e avrei vinto il titolo».
COSA HA RAPPRESENTATO IL CALCIO – «Direi la salvezza, inconsciamente. Quando uscivo da scuola, filavo di corsa in parrocchia da Don Pizzi a giocare. Non pensavo ad altro».