2018

Tiri da centrocampo e non solo: come l’Inter non è più “Icardi-dipendente”

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Inter: le statistiche di ieri contro la Sampdoria che spiegano il cambio di passo. Più tiri dai centrocampisti (la metà del totale) ed un Brozovic messo in condizione di poter incidere

Il cambio di marcia delle ultime settimane dell’Inter si può spiegare solo con la maggiore intesa raggiunta a centrocampo tra i vari elementi schierati in campo da Luciano Spalletti: con l’inserimento di Radja Nainggolan, un po’ tutti – attaccanti compresi – sembrerebbero averne beneficiato. Tra questi anche Marcelo Brozovic, di fatto arretrato in cabina di regia, autore ieri contro la Sampdoria non soltanto del gol vittoria a tempo praticamente scaduto, ma pure di una prestazione decisamente notevole. Di fatto, avere un centrocampista “in più” per i nerazzurri può essere determinante: lo scorso anno il problema principale della squadra di Spalletti era proprio la mancanza di alternative al di fuori dell’attacco in fase offensiva. Tradotto: se non segnava Mauro Icardi, molto difficilmente ci riusciva qualcun altro.

Invece, al contrario, basti leggere un dato statistico di ieri per rendersi conto del cambio di atteggiamento: se Icardi non segna (ancora zero gol in campionato) e riesce a tirare meno del dovuto, ci pensano gli altri. Dei 16 tiri di ieri, esattamente la metà (8) sono arrivati dai centrocampisti: Brozovic, certo, ma pure Nainggolan, Matias Vecino, Borja Valero o dalla corsia Danilo D’Ambrosio. Il baricentro interista è anche arretrato molto: lo stesso Perisic ha toccato la bellezza di 90 palloni (record di partita) con la Sampdoria, uno in più di Kwadwo Asamoah. Un dato che ben rappresenta il lavoro in fase di possesso, ma pure di non possesso, compiuto in queste settimane da Spalletti per aiutare l’Inter ad essere pericolosa in più modi.


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