2012

Brescia, Budel: “Non siamo allo stesso livello delle prime tre”

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BRESCIA BUDEL – La “pareggite” ha colpito il Brescia, ma secondo Alessandro Budel si tratta di un “virus” che la squadra può cancellare prima che si trasformi in malattia. Intervistato da BresciaOggi, il centrocampista delle rondinelle ha analizzato il momento.

Gli infortuni (per fortuna pochi); le diffide (troppe) e il diluvio di squalifiche; l’impossibilità di mantenere per due partite di fila la stessa formazione; la rosa abbondante solo nei numeri: e voilà il malessere?

“E’ un fatto che gli infortuni e le squalifiche costringono ogni volta Calori ad inventare qualcosa di nuovo, ma la rosa del Brescia è all’altezza per colmare le lacune. Ovviamente riuscirci non è un problema dell’allenatore ma di noi giocatori. Una squadra matura e competitiva dev’essere in grado di fare fronte alle indisponibilità”.

L’esatto contrario di quanto si è visto a Grosseto?

“Soprattutto non si è affrontata la partita, a livello mentale, nella maniera giusta”.

Ovvero, in vantaggio dopo30 secondi e subito in difesa?

“Per diventare una squadra che punta in alto, partite come quella di Grosseto, vanno portate a casa. Una volta in vantaggio, la partita va ammazzata. Ricordo l’anno della promozione, si passava in vantaggio, difficile che ci facessero gol, semmai eravamo noi a raddoppiare. Dobbiamo metterci in testa che, in questo campionato, possiamo dire la nostra”.

Dunque manca la convinzione?

“Più che altro, in certe situazioni, manca l’attenzione .Non si può pensare, solo perché si è segnato, di avere la partita in mano. E’ quello il momento giusto per fare qualcosa in più e dimostrare di avere personalità”.

Budel e qualche altro anziano parlerà con Mitrovic che Calori potrebbe ripresentare sabato in coppia con Caracciolo?

“Gli abbiamo già parlato. Marco crede molto nelle sue potenzialità così come ci crediamo noi. Ma deve capire di giocare di più con la squadra. E’ un giocatore di qualità ma le sue qualità vanno messe al servizio della squadra. Anche per Messi sarebbe dura se non collaborasse con gli altri. Se Mitrovic capirà di giocare con il compagno di reparto e con gli altri compagni, diventerà un ottimo giocatore e può diventarlo già sabato con il Verona”.

Verona: la squadra più forte del campionato?

“Per me lo è. Lo è per organico e perché la guida Mandorlini. Un grande allenatore. Non lo dico tanto per dire ma perché ho avuto modo di conoscerlo, anche se ero molto giovane, nelle due stagioni allo Spezia”.

Brescia inferiore?

“Potenzialmente non siamo inferiori alle prime tre, ma in questo momento non siamo ancora pronti per stare al loro livello”.

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