Brescia: Beretta trema, Corioni vuole già  spiegazioni - Calcio News 24
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2009

Brescia: Beretta trema, Corioni vuole già  spiegazioni

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Mario Beretta giovedì diceva di aver capito tutto e adesso, dopo aver perso come mai gli era capitato nella sua carriera, non riesce a spiegare nulla. Qualcosa da dire al suo datore di lavoro dovrà  trovarlo per salvare il suo posto ancora fresco e per avere ancora tempo per rimediare. A Gino Corioni Beretta dovrà  motivare quei cambi, che hanno lasciato il Brescia in balìa di un avversario in stato comatoso e il mancato ricorso all’unico attaccante-attaccante in panchina, Possanzini.
CORIONI, di sicuro, vuole delucidazioni convincenti dal suo allenatore per non cambiarlo già  ora. E, nelle ore successive alla batosta di Firenze, non risponde al telefonino se non per un fugace dichiarazione: Ã?«La partita l’avete vista, no? E allora scrivete quel che volete, tanto stravolgete tuttoÃ?».
Il tono di voce del numero uno è simile a chi vorrebbe piangere ma non ha più lacrime. E da dirigente scafato, abituato a navigare nella tempesta e anche a uscirne, forse ha capito che stavolta la mareggiata è più imponente del previsto e rischia di diventare presto uno tsunami, che spazza le speranze di salvezza di un Brescia che passa suo malgrado da una mazzata all’altra. In campo e nel morale.
Qualcuno in casa biancazzurra è già  stato spazzato via e questo qualcuno è Beppe Iachini, il cui ritorno è invocato a gran voce dalla stragrande maggioranza dei tifosi ma che voci dall’interno di via Bazoli escludono. Dunque, se il ritorno dell’allenatore della promozione, esonerato il 6 dicembre, solo un mesetto fa dunque, è escluso, significa che Beretta sopra la panca del Brescia può campare ancora? E’, sarebbe pura follia pensare a un altro cambio di allenatore, eppure l’aria che si respira nel dopo-gara di Firenze induce a mettersi nella testa di Corioni per indovinare cosa gli suggeriscono il momento e l’istinto.
Quel Ã?«la partita l’avete vista, no?Ã?» può essere vista da varie angolazioni. E per non incorrere nell’accusa corioniana del Ã?«tanto voi stravolgete tuttoÃ?», ecco non solo l’interpretazione più maligna (Ã?«avete visto che razza di cambi ha fatto l’allenatore?Ã?»), ma anche quelle altrettanto realistiche Ã?«Avete visto come abbiamo persoÃ?» o Ã?«Avete visto come siamo sfortunati?Ã?».
BERETTA, come da sms dell’ufficio stampa biancazzurro, domani sarà  in conferenza stampa alle 13,45 in sede. E questo taglierebbe la testa al toro. L’allenatore resta al suo posto, ora c’è il mercato per costruire una squadra che offra maggiori garanzie, ma di tempo da perdere ce n’è sempre meno.
Però, quanto può andare avanti il Brescia in queste condizioni, cioè a perdere in continuazione? Quanto credito può avere ancora Beretta, il cui bilancio è palesemente in rosso (una vittoria e tre batoste)? Un allenatore si cambia per dare una svolta, ma finora Beretta la svolta non l’ha data. Ha insistito sullo stesso modulo del predecessore, anche se va detto che con questa rosa, gira e rigira, uno schieramento che abbia un minimo di logica non può prescindere dal tridente.
CON GIOCATORI di altre caratteristiche, magari, si sarebbe dato ascolto a uno che al Brescia vuole bene davvero, Francesco Flachi, che al suo amico Gigi Maifredi ha suggerito via sms e dal vivo di prendere Valter Novellino: Ã?«Perchè Novellino è un allenatore di esperienza, che cura molto la fase difensiva. Io l’ho avuto per 5 anni, lo conosco bene. E quando una squadra è più sicura nelle coperture, si può giovare anche di un attacco più efficaceÃ?».
Novellino, reduce dalle poco felici esperienze con il Torino e la Reggina, è un fanatico del 4-4-2 e, anche ad arrovellarsi il cervello, questo Brescia senza esterni non sarebbe la squadra adatta per il tecnico preferito da Flachi.
E chissà  se la visita che Flachi ha fatto sabato a Coverciano alla sua ex squadra, l’ultima della sua carriera, avrà  portato un altro mattoncino alla causa di Novellino. Alla fine il ritorno di Iachini è la soluzione più praticabile in caso di nuovo cambio. Qualche corrente interna preme per la soluzione interna, per Maifredi.
La rumba sulla panchina è ripartita alla svelta. Un gioco che, ormai, a Brescia si conosce a memoria. Un remake triste, come le sconfitte in campionato.

Fonte | Bresciaoggi.it