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Brasile, discorso TOCCANTE di Danilo per la Copa America: le parole COMMUOVONO tutti

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Le parole di Danilo, difensore e capitano della nazionale brasiliana, in vista dell’inizio della Copa America

Il Brasile, tramite i suoi canali social, ha condiviso il commovente discorso del capitano Danilo in vista della Copa America.

PAROLE – «Ci sono due cose, due esercizi, che vorrei fare: primo, vorrei ricordare a ciascuno di noi qui il discorso dello chef Wallace, che passa inosservato. Ma Wallace, lo chef, si è alzato sulla sedia con gli occhi pieni di lacrime, entusiasta di cucinare per la nazionale brasiliana, di essere lo chef della Nazionale brasiliana, un sogno di essere un calciatore, non ce l’ha fatta e per lui che è qui e non ha l’opportunità di indossare la maglia ma di cucinare per la Nazionale…per lui è un motivo di grande orgoglio. Non possiamo dimenticarlo, perché anche noi rappresentiamo quel sogno, e siamo anche responsabili di quel sogno

E l’altra cosa è che continuiamo a pensare che le cose siano normali, ma non lo sono. Sapete perché? Posso ricordarlo a tutti? Solo un po’…ricordo, Arana, quando ti sei fatto male al ginocchio, stavi andando alla Coppa del Mondo, sono sicuro che te lo ricordi, e non te lo farò dimenticare, non perché nei momenti di difficoltà soffriamo, poi arrivano le cose belle e smettiamo di ricordarcene. Questo rende speciale questo momento, ricordi, Raphinha? Ai Mondiali, quando mi abbracciavi, quando piangevamo perché avevamo perso la partita e non sapevamo quante altre possibilità avremmo avuto di indossare questa maglia qui? Questo è un giorno speciale, fratello. Questo giorno è speciale.

Vini. Dov’è Vini? Fratello, come ti vedo oltre. Ricordo che dicevano – ha detto Danilo – che non avresti giocato nel Flamengo, ma ora sei al Real Madrid, nella nazionale brasiliana, ne hai la possibilità. Bruno, mi ricordo di Bruno, la frustrazione di Bruno Guimaraes, che non ha giocato la Coppa del Mondo, era frustrato per non aver potuto aiutare. Fratello, ora sei tu l’uomo di centrocampo, sei tu che devi far girare il gioco. Non è normale indossare questa maglia qui, ragazzi, non è normale! È una responsabilità? Sì. Una pressione? Sì. Ma è un privilegio, amici miei. È un privilegio indossare questa maglia qui».

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